“Purtroppo ormai ogni argomento diventa oggetto di strumentalizzazione politica e chi ci rimette sono spesso i cittadini, magari in buona fede, come nel caso della vicenda della Taric e dei rifiuti in genere . I consiglieri di minoranza hanno infatti raccontato moltissime inesattezze, ed è quindi necessario riportare la questione sui binari della correttezza, anche dal punto di vista della comunicazione.
In primo luogo, dunque, non corrisponde al vero, dati alla mano , quanto affermato rispetto ad una presunta graduatoria che vedrebbe Terni tra le città con uno degli aumenti più elevati delle tariffe per i rifiuti. Lo studio dal quale è stato desunto questo dato riguarda infatti una tipologia di famiglie limitata (3000 su 28000), non rappresentativa e non riferita a un periodo di un solo anno. I nostri dati, che sono complessivi, ci dicono invece che gli aumenti registrati sono medi e si attestano a circa il 6%. Questi aumenti sono stati peraltro ampiamente compensati dalle agevolazioni per alcune categorie di utenze, da noi volutamente messe a bilancio per una cifra che si aggira intorno al milione e mezzo di euro. La sezione nazionale del catasto rifiuti certifica inoltre che per il 2020 la produzione e la raccolta differenziata nel Comune di Terni era al 72,05%, collocando la nostra città al 26° posto su 109 comuni capoluoghi di provincia”.
Ad affermarlo in una dettagliata nota pubblicata sul sito istituzionale è l’assessore al Bilancio del comune di Terni, Orlando Masselli in risposta a uno studio della Uil e alle polemiche sollevate da centinaia di utenti e dalle opposizioni sui paventati aumenti della tassa sui rifiuti.
“Quanto alla Taric e alle presunte stangate – precisa Masselli – ricordo che l’applicazione della tariffa corrispettiva, obbligo di legge, era stabilita già nella gara del 2014 esperita dalle amministrazioni precedenti, che noi abbiamo messo a regime solo nel 2021, anche sulla base del regolamento proposto dall’AURI.
Innanzitutto è opportuno condividere l’obiettivo, che è quello di spingere ai massimi livelli la raccolta differenziata. Infatti quel che eventualmente può pesare di più nell’applicazione della nuova tariffa, è proprio la produzione di rifiuti indifferenziati. In sostanza la tariffa è formata da tre componenti: due sono uguali per tutti, mentre la terza (la tariffa variabile aggiuntiva) varia a seconda della produzione di rifiuti indifferenziati.
Come si calcola la produzione di indifferenziato per ogni famiglia? Lo si fa attraverso una tabella (in allegato) che sulla base del numero dei componenti familiari prevede i litri/kg di rifiuto indifferenziato prodotti ogni anno. In rapporto alla quantità di rifiuto indifferenziato prodotto (in maniera presunta) viene calcolato anche un numero di svuotamenti del cassonetto dell’indifferenziato necessari, sempre ogni anno. La tariffa aggiuntiva è dovuta solo se si supera questo numero di svuotamenti previsti.
Quindi il consiglio per evitare di pagare di più, e anzi per pagare di meno qual è?
In primo luogo occorre limitare al massimo la produzione di indifferenziato, stando molto attenti a selezionare tutte le componenti (umido, carta, plastica, metallo). In questo senso occorre anche ricordare che è possibile richiedere all’Asm ulteriori cassonetti o mastelle per la raccolta differenziata senza alcun costo aggiuntivo. Inoltre, tornando alla raccolta dell’indifferenziato, occorre far in modo (anche in collaborazione con i condomini) di non esporre il cassonetto o la mastella se non quando è effettivamente piena: questo perché, come detto, la tariffa aggiuntiva per ora si paga solo se si supera il numero degli svuotamenti previsti: meglio dunque svuotare i cassonetti una volta di meno che farli svuotare mezzi vuoti!.
Serve dunque collaborazione da parte di tutti, serve più attenzione – aggiunge l’assessore – mentre Asm sta già mettendo in campo un ulteriore impegno che si concretizzerà nei prossimi mesi con la verifica dell’adeguatezza dei cassonetti ed una eventuale redistribuzione degli stessi; nel medio periodo poi l’accesso ai cassonetti sarà subordinato alla lettura del codice fiscale e al peso dell’indifferenziato corrisposto individualmente.
Intanto però concludo facendo notare un altro aspetto sfuggito ai più: le lettere inviate da Asm ai ternani per avvisare su possibili aumenti della tariffa corrispettiva, solo nel caso in cui non si riescano a diminuire gli svuotamenti dell’indifferenziato, hanno comunque riguardato 19mila famiglie. Ad altre 34mila famiglie ternane non è arrivato nulla. Questo che vuol dire? Che grazie alla Taric 34mila famiglie non solo non subiranno aumenti, ma potranno avere delle diminuzioni. In quanto alle altre 19mila, gli aumenti sono solo potenziali e dipendono dal modo in cui le singole famiglie e i condomini riusciranno ad organizzare l’esposizione dei cassonetti e delle mastelle per il ritiro dell’indifferenziata.
Con buona pace delle opposizioni e dei mestatori – conclude l’assessore Masselli – tutto dipende dunque dalla obiettività e dalla buona volontà. A meno che non si provi gusto a distruggere tutto, ma questo è un altro discorso. Da parte nostra lavoriamo per costruire e per migliorare”.
Aumento della tassa rifiuti: peggio di Terni solo Vibo Valentia