“E’ un piccolo gesto, un contributo per infondere un po’ di coraggio e speranza in questo momento difficile per la nostra comunità e per l’intera nazione, a causa della pandemia e per omaggiare la festa delle Forze Armate”.
Lo dice il presidente della Provincia di Terni, Giampiero Lattanzi, spiegando la decisione dell’amministrazione provinciale di illuminare con il tricolore la torretta di Palazzo Bazzani.
Ogni sera la torretta che si affaccia su Piazza Tacito viene accesa ed è visibile da quasi ogni angolo della città. Lo sarà anche stasera per la ricorrenza della festa delle Forze Armate, “a testimoniare la coesione del popolo italiano e per sottolibneare anche un senso di appartenenza e di solidarietà di Terni e della sua provincia che unisce i ternani a tutti gli altri cittadini d’Italia”, aggiunge ancora il presidente.
L’illuminazione è stata resa possibile grazie al recente investimento fatto dalla Provincia per sostituire tutte le lampade vecchie con delle nuove al led. L’attuale impianto offre la possibilità di modulare qualsiasi tipo di colore.
“In questo momento utilizziamo i colori della bandiera italiana – sottolinea Lattanzi – ma in futuro illumineremo la torretta con tonalità di colori adatti a feste, ricorrenze e cerimonie, locali e nazionali, che man mano verranno celebrate”.
La torretta è dotato di sei riflettori da 105 watt ciascuno che sono stati acquistati e installati grazie ai fondi ricavati da una serie di progetti varati dall’amministrazione provinciale e riguardanti il settore energetico. Con un accordo stretto con alcuni privati infatti, la Provincia si è assicurata oltre 30mila euro l’anno di diritti di superfice, cedendo per 20 anni ai privati stessi il diritto di utilizzo dei tetti di alcune scuole del territorio e di altri edifici di proprietà per l’installazione di pannelli fotovoltaici per la produzione energetica.
“L’obiettivo è molteplice, spiega il presidente, da un lato valorizzare a fini energetici aree già antropizzate, in linea con gli orientamenti nazionali e contribuendo ad evitare l’occupazione di terreni che possono essere sfruttati per finalità più consone. Dall’altro offrire una possibilità di lavoro per alcune imprese del settore, soprattutto in tempi di crisi come questi e infine perseguire principi di politica energetica moderni, efficienti e rispettosi dell’ambiente”.