Un robot umanoide, dotato di intelligenza artificiale, per ridurre l’ansia e la paura provate dal bambino durante la seduta vaccinale. È stato utilizzato nelle attività ambulatoriali del centro salute “Tacito” dell’Azienda Usl Umbria 2. Si tratta di un progetto di ricerca della dottoressa Marwa Larafa, neo-laureata presso il corso di laurea in infermieristica dell’Università degli Studi di Perugia sede di Terni, che ha visto il coinvolgimento degli operatori sanitari del distretto ternano dell’Azienda Usl Umbria 2. Il lavoro è stato sviluppato dal prestigioso Laboratorio Prisca, Projects of Intelligent Robotics and Advanced Cognitive Systems, dell’Università degli studi di Napoli Federico II.
Nello studio sono stati coinvolti 136 bambini di età compresa fra i 3 e i 12 anni. La metà ha preso parte al gruppo sperimentale, interagendo con il robot umanoide mentre l’altra metà non ha ricevuto alcun tipo di distrazione, se non il conforto verbale del genitore. Il software utilizzato per la programmazione del robot “NAO” è basato sulla terapia cognitivo-comportamentale, con diverse tipologie di distrazione per coinvolgere il bambino in modo multisensoriale. Una volta entrato nella stanza, si invitava il bambino a sedersi di fronte a NAO. Successivamente, in base all’età del bambino, partivano i blocchi comportamentali differenti del robot. Con un’età inferiore ai 7 anni il robot chiedeva al bambino di parlare dei suoi amici e dei suoi cartoni animati preferiti ed infine cantava canzoni dello Zecchino d’Oro mentre, con un’età superiore ai 7 anni, le domande vertevano sulla scuola, sulla materia scolastica e sui cartoni/film preferiti con ascolto di canzoni pop-italiane famose, molto conosciute tra i bambini di quella fascia di età. La procedura si concludeva con un esercizio di respirazione, con il robot NAO che invitata i bambini a soffiare su una girandola per allentare la tensione post-vaccinazione.
Dall’analisi dei dati raccolti si è evidenziato come l’utilizzo del robot-umanoide abbia avuto un efficace potere antalgico-ansiolitico, che ha permesso ai bambini di non concentrarsi sull’iniezione. Il gruppo sperimentale ha percepito meno dolore e angoscia rispetto ai bambini dell’altro gruppo.
Analizzando i dati rispetto al sesso dei bambini non sono state riscontrate differenze significative, mentre dividendo i bambini in due gruppi in base all’età (3/7 anni e 8/12 anni), si sono evidenziati diversi livelli di paura e apprezzamento di NAO. Maggiore è l’età del bambino, minore è l’efficacia comunicativa del robot impiegato nella sperimentazione.
Dalle opinioni del personale medico ed infermieristico del centro salute “Tacito” di Terni è emersa un’accoglienza positiva sull’utilizzo di NAO, considerandolo un valido strumento di supporto nel loro lavoro quotidiano.
In particolar modo, hanno evidenziato come tale dispositivo abbia agevolato l’attività ambulatoriale, rendendo la seduta vaccinale serena e non traumatica. Grazie ai risultati ottenuti con questo studio, contenuti all’interno della tesi di laurea della dottoressa Marwa Larafa il cui relatore è il professor Alessandro Gaudino, che ha ottenuto il voto 110/110 e lode con menzione accademica, è possibile considerare l’assistenza robotica come valida terapia non farmacologica per il bambino sottoposto alle procedure sanitarie. L’abstract dell’innovativa ricerca è stato pubblicato nel giornale scientifico International Journal of Social Robotics ed ha suscitato l’interesse del Ministero della Salute.