Sarà sciopero per l’intera giornata di lunedì 30 maggio per i lavoratori della vigilanza privata che operano all’interno di Ast.
A proclamarlo i sindacati Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil di Terni a seguito della comunicazione di un esubero di circa 25 lavoratori da parte di Sicuritalia, dovuto all’internalizzazione di alcuni servizi decisa da Ast.
“Lo sciopero nazionale del 2 maggio contro lo stop dei negoziati per il rinnovo del Ccnl, scaduto nel 2015, ha evidenziato il disagio delle lavoratrici e dei lavoratori con stipendi insufficienti ed esposti alle logiche degli appalti con il massimo ribasso – si legge nel volantino predisposto dai sindacati per lo sciopero – aggravate dalle difficoltà nel far rispettare la clausola sociale, che determinano incertezza per il proprio futuro occupazionale. A Terni si sta vivendo concretamente tale incertezza in quanto, a seguito degli incontri avuti con Sicuritalia per l’appalto della vigilanza nelle Acciaierie, è stata comunicata ai sindacati di categoria la internalizzazione di alcuni servizi e conseguentemente un esubero tra i lavoratori impiegati”.
A fronte di questa comunicazione, che coinvolgerà circa 25 lavoratori entro giugno per arrivare ad ulteriori tagli alla fine dell’anno, Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil di Terni hanno proclamato uno sciopero per l’intera giornata di lunedì 30 maggio, con presidio alle ore 5.15 alla portineria Serra e alle ore 9.30 al Comune di Terni.
“Di questi lavoratori e delle loro famiglie la comunità si deve far carico individuando un percorso di tutele in grado di rispondere alla preoccupazione generata dagli esuberi dichiarati – scrivono i sindacati – Si invitano tutti i lavoratori e le lavoratrici ad aderire allo sciopero e partecipare al presidio di lunedì 30 maggio, con la consapevolezza che solo l’unità dei lavoratori può incidere sulle scelte che si stanno definendo per avere maggiore capacità rivendicativa e contrattuale. La situazione dei lavoratori in appalto rappresenta sempre l’anello debole di una catena che ha carattere di precarietà e di incertezza – concludono i sindacati – e per questa ragione si chiede un tavolo di confronto generale con la direzione di Ast”.