Torna sul grande schermo il capolavoro di Vittorio De Sica, “Ladri di biciclette”.
L’edizione restaurata a cura della Cineteca di Bologna nell’ambito del progetto il “Cinema ritrovato” verrà proiettato lunedi 18 febbraio, al Cityplex-Politeama di Terni, alle ore 21.
Il film uscì nelle sale 70 anni, nel 1948.
LA TRAMA
Un operaio disoccupato trova un posto d’attacchino municipale, ma ci vuole la bicicletta. L’operaio ne possiede una ma è al monte di pietà. Niente paura: la moglie impegna le lenzuola e riscatta la bicicletta. L’attacchino incomincia il suo lavoro, ma dopo meno di un’ora, un ragazzaccio gli ruba questa preziosa bicicletta. Tenta d’inseguirlo ma è inutile. L’uomo ritorna a casa in preda alla disperazione. Denuncia il furto al Commissariato, ma non gli danno nessuna speranza. Nessuno prende interesse al suo caso all’infuori di un amico spazzino. L’attacchino si aggira tra i rivenditori di biciclette: non trova la sua, ma intravede il ladro e si dà ad inseguirlo, accompagnato dal figliolo, un bimbo di sei anni. L’inseguimento gli fa attraversare tutta Roma in un giorno di domenica: vediamo così la “messa del povero”, una trattoria, una casa equivoca, infine il domicilio del ladruncolo. L’attacchino trova dovunque indifferenza od ostilità. Infine, esasperato, pensa di rivalersi, rubando una bicicletta incustodita, ma lo fa così goffamente che viene subito preso e solo i pianti del bambino lo salvano dall’arresto. Padre e figlio tornano a casa, esausti, disperati, piangenti.
“Ladri di biciclette” non è solo un’importante pagina di storia del cinema mondiale, l’opera portante del Neorealismo, ma è anche la fotografia sociale di un’umanità ferita tra le macerie del secondo dopoguerra, in cerca di una possibilità di riscatto.