Sul trasporto pubblico locale non c’è nessuna trappola regionale, solo impegno e competenza per la risoluzione di una materia per troppo tempo abbandonata. La libertà o meno di decidere il proprio futuro è nelle mani del Comune. La Regione procede nella gara come prevede la legge e come sollecita la Corte dei Conti: questa è la volontà confermata dalla Giunta regionale”.
Lo afferma l’assessore regionale alle Infrastrutture e Trasporti Enrico Melasecche, rispondendo a quanto detto dal sindaco di Terni Stefano Bandecchi in un recente video.
Le nuove esternazioni del Sindaco Bandecchi – sostiene Melasecche – obbligano quest’Amministrazione regionale a ribadire alcuni semplici concetti, che tuttavia appaiono non pienamente compresi. Per la prima volta, dopo un decennio dalla scadenza del contratto che regolava il Trasporto Pubblico Locale, questa amministrazione, tramite l’operato dell’Assessorato ai Trasporti, ha affrontato una partita che sembrava sostanzialmente abbandonata dalle amministrazioni precedenti: riportare il sistema del TPL in equilibrio, individuare le risorse adeguate, individuare i corretti livelli di servizio in tutta la regione, contraddistinta da disomogeneità e squilibri, modernizzare in modo forte l’intero settore. Pertanto se i contratti sono in fase di proroga da troppo tempo, il problema non è di certo imputabile a questa legislatura, che anzi subito ha inserito la tematica nel novero delle urgenze da affrontare”.
Le attività di programmazione “sono state svolte con un livello di considerazione maniacale al tema della correttezza sociale e all’attenzione alle fasce deboli: a Terni, come in tutte le altre città, il budget individuato per il finanziamento dei servizi minimi – sostiene ancora Melasecche – deriva proprio dall’analisi di moltissimi fattori sociali, come la popolazione, l’estensione territoriale, la frammentazione demografica, e così via. Nessuna città potrà mai fregiarsi di aver ricevuto un trattamento più nobile degli altri, perché la Regione svolge il ruolo di garante per tutti i propri cittadini, non solo di alcuni, quelli che gridano più forte o pensano di esercitare ricatti che qualificano chi è abituato a farli. La dignità della politica ed il rispetto per tutti gli umbri non ammette quella sorta di mercato delle vacche che qualcuno crede di poter imporre alla Regione, analogo a quello che avveniva a Terni al Foro Boario prima che qualcuno realizzasse il PalaTerni. L’organizzazione qualitativa dei servizi di trasporto, ovvero una corretta programmazione, è un compito del singolo Comune: Terni – rileva ancora l’assessore – ha quindi nelle proprie mani lo strumento che può migliorare la qualità del trasporto, a partire dalla velocità commerciale con un miglioramento delle prestazioni. Il protocollo d’intesa da cui il sindaco vuole recedere dà infatti all’Agenzia regionale un ruolo puramente attuativo della programmazione degli Enti. L’azione del Comune potrà anche massimizzare la propria efficacia attraverso l’utilizzo di quei fondi aggiuntivi (oltre venti milioni di euro) che Terni ha ricevuto nell’ambito dell’Accordo Quadro, proprio grazie alla Regione e al Ministero dell’Ambiente, a riprova della grande attenzione che la città riceve nelle attività degli uffici regionali”.
“Bandecchi afferma di aver rimandato la palla nella metà campo della Regione, ma questo è totalmente falso: l’amministrazione comunale di Terni non ha adottato alcun atto – sottolinea ancora l’assessore regionale – ed è proprio tramite gli atti che le amministrazioni pubbliche parlano, non dal proprio yacht, dalla propria auto o da casa propria. Le norme sono chiare, vengano pertanto studiate e venga adottato il provvedimento ritenuto opportuno e del quale ognuno si prenda le responsabilità connesse. Abbiamo già evidenziato che la legge regionale sul TPL chiarisce che l’uscita del Comune è illegittima, che i soldi del Fondo Regionale Trasporti sono trasferiti all’Agenzia e non ai singoli Comuni, che invece hanno autonomia sulla quota dei servizi aggiuntivi. Abbiamo chiarito altresì che anche, per assurdo, tale uscita fosse normativamente ammissibile, essa porterebbe solo effetti fortemente negativi per i cittadini ternani: maggiori costi e servizi di trasporto non adeguati. Proprio quegli effetti negativi che la Regione, con la propria azione centralizzata vuole scongiurare per tutti i propri cittadini. I maggiori costi, poi, non potrebbero sfuggire all’operato della Corte dei Conti, che sta da tempo supervisionando l’operato regionale sulla partita del TPL”.
“Quindi il sindaco agisca liberamente come crede e come i suoi avvocati gli consigliano, la Regione – conclude Melasecche – procederà serenamente quanto speditamente verso la gara, con o senza il Comune di Terni a cui abbiamo dato e continuiamo a dare i migliori consigli riservando tutte le attenzioni possibili, comprese quelle riguardo al nuovo Ospedale di Terni, su cui siamo impegnati da molto ma molto tempo prima che il neo sindaco si rendesse conto della sua esistenza e delle possibili soluzioni, e per le quali ci stiamo adoperando con il consueto senso di responsabilità”.