L’incontro avvenuto in Confindustria, a Terni, fra i vertici della Treofran e i sindacati non ha dato i risultati sperati e i sindacati sono in allarme.
“Stante la situazione di incertezza sugli ordini 2019 dove non c’è una definitiva visione e copertura degli attuali livelli produttivi, non è possibile fare previsioni e di conseguenza tutti gli investimenti e le programmazioni sono interrotte in attesa di un quadro più chiaro”. Queste affermazioni rese dai vertici di Treofan sono quelle che più preoccupano Filctem CGIL, Femca Cisl e Uiltec Uil. Anche perché l’acquisizione da parte di Jindal , di Treofan, ha sì creato un’azienda leader del mercato ma, considerata una sostanziale sovracapacità rispetto alle attuali richieste di mercato, questa azienda leader dovrà necessariamente razionalizzare le produzioni.
Questa integrazione delle due società, Treofan e Jindal, ha creato allarme incertezze negli stabilimenti produttivi italiani di Terni e Battipaglia.soprattutto sui piani produttivi e sui tempi e durata delle fermate e le previste ripartenze, in particolare per lo stabilimento di Battipaglia.
Per tutto ciò, le Segreterie Nazionali di Filctem, Femca e Uiltec, hanno giudicato l’incontro “assolutamente deludente
registrando un sostanziale immobilismo dei vertici Treofan che, in attesa di direttive precise, mettono in particolare difficoltà soprattutto gli stabilimenti produttivi italiani”.
Le organizzazioni dei lavoratori hanno già inviato una richiesta di incontro urgente al MiSE, coinvolgendo anche le regioni Campania e Umbria e le istituzioni locali, al quale – chiedono i sindacati – dovranno partecipare i vertici Jindal.
“Riteniamo assolutamente necessaria la presentazione di un piano industriale che definisca con chiarezza le intenzioni aziendali sul futuro produttivo e occupazionale dei siti italiani, in attesa del quale è indispensabile che tutto
rimanga consolidato alla situazione attuale senza pregiudicare, con soluzioni non condivise, alcuna decisione sugli assetti dei nostri stabilimenti” , sostengono i sindacati che hanno proclamo lo stato di agitazione dei lavoratori.