La Treofan si appresta a smantellare l’impianto di Battipaglia e a Terni riprende a suonare l’allarme.
Di fatto il trasferimento degli impianti – sostengono le organizzazioni sindacali – metterebbe a repentaglio “la tenuta della produzione Trefoan nel nostro paese” e “noi – aggiungono Filctem-CGIL-Femca Cisl e Uilte-Uil – non vogliamo assistere inermi ad uno scenario nel quale da una parte il nostro Paese elargisce risorse per l’acquisto di macchinari finalizzati al rilancio dell’industria manifatturiera e successivamente quei macchinari vengono trasferiti in altri Paesi, facendo concorrenza alle nostre stesse produzioni.”
Quanto allo stabilimento di Terni i sindacati sostengono che:” alcuni di questi macchinari sarebbero utili a rafforzare il piano di tenuta delle produzioni dello stabilimento di Terni, necessari a finalizzare quel processo di riduzione di scarti, richiesto dalla Jindal, ma impossibile da realizzare con l’assetto produttivo attuale.
Ciò che sta avvenendo e che penalizza ulteriormente lo stabilimento di Terni è il mancato raggiungimento della produzione prevista del prodotto laccato non in linea con i numeri presentati dall’azienda nel 2019 proprio al MISE che prevedevano circa 10.000 t/anno.
Inoltre, grazie allo spostamento degli impianti di taglio presenti attualmente a Battipaglia si potrebbe aumentare la produzione per il film dedicato alla filiera del tabacco fortemente già presente in Umbria, aumentandone di fatto la capacità produttiva.
Su questi punti l’azienda ha anche incassato nei mesi scorsi la disponibilità della Regione Umbria a supportare investimenti, attraverso risorse economiche pubbliche in tal senso.
Per tutti questi motivi le organizzazioni sindacali hanno chiesto un incontro urgentissimo al Ministero dello Sviluppo Economico, anche in video call, in questo periodo di emergenza sanitaria.