“La proposta di Unicusano resta l’unica sul tavolo dopo che i tecnici hanno ritenuto non idonea quella presentata da HGM. Di concreto, al momento non abbiamo niente, nel senso che ciò che Unicusano vorrà fare ce lo dirà il 9 gennaio in un incontro già programmato con i vertici locali e nazionali dei sindacati”. A dirlo è Fabrizio Framarini segretario regionale della Femca-Cisl all’indomani dell’incontro propedeutico avuto ieri con il liquidatore di Treofan, Filippo Varazi, che ha aggiornato sulla situazione. In campo, dunque, resta solo la proposta di acquisizione da parte di Stefano Bandecchi peraltro già anticipata nell’incontro che il candidato sindaco di Terni ha avuto con la cittadinanza il 20 dicembre. Non fu un caso la presenza, in quella sede, di una delegazione di operai che espose uno striscione.
“Resto realista – aggiunge Framarini – la proposta di Unicusano è interessante e articolata, prevedrebbe una graduale ripartenza della produzione con un altrettanto graduale rientro del personale addetto. E qui si verificherebbe la prima grossa novità e cioè che Jindal farebbe cadere il suo veto a che si riavvii in concorrenza parte della produzione. Dovremmo verificare se sarà così e ciò lo faremo nell’incontro del 13 gennaio al ministero e sarebbe decisivo se fosse così anche per un breve periodo in attesa di una riconversione degli impianti alla chimica verde. Dico riconversione degli impianti perché la stessa Jndal è in regime di cassa integrazione a causa di problemi di sostenibilità economica della produzione e della contrazione dei mercati. In questo senso è interessante il fatto – aggiunge il segretario – che Unicusano abbia intenzione di portare nella fabbrica alcune specializzazioni dell’Università. Però siamo ai titoli, qualcosa di concreto in mano lo avremo il 9 gennaio quando incontreremo Unicusano che ci dirà come vuole entrare e cosa vuole fare. Siamo molto cauti”. Quindi le date da segnare sul calendario sono due: 9 gennaio incontro sindacati-Unicusano e 13 gennaio incontro istituzionale per verificare la proposta in campo alla presenza del governo, della regione, della Jindal e del proponente. “E’ auspicabile che tutta l’operazione venga fatta in tempi stretti – afferma ancora Framarini – prima della fine di febbraio quando scade la cassa integrazione”.