Commentando la lunghissima prima seduta del consiglio comunale di Terni il sindaco Stefano Bandecchi aveva detto “grande discussione giornaliera sul niente, dopo aver parlato tante ore del niente ora vado a lavorare”.
Sarà sicuramente così però, a quanto pare, in quel niente, qualche dubbio allo stesso sindaco sarebbe venuto tanto che, il condizionale è d’obbligo, starebbe lavorando a un trust per evitare qualsiasi ipotesi di incompatibilità. Nel corso del dibattito, infatti, qualche consigliere aveva detto che, forse, le semplici dimissioni da presidente di Unicusano e Ternana non sarebbero sufficienti per sanare la sua posizione. Lo stesso sindaco si era detto disponibile a fare ciò che le opposizioni gli chiedevano. “Ditemi quello che volete che faccia e lo faccio”, aveva detto e aveva aggiunto , “esistono i trust che i risolvono questi problemi, io ho anche due figli, posso anche regalare queste cose ai miei due figli, volete il trust? datemi due giorni e vi porto il trust”.
Sarebbero due le società sulle quali si opererebbe il trust, su “Società delle Scienze Umane s.r.l.” e “Ping Pong s.r.l.”, con quest’ultima che detiene il 100% delle quote della prima e che rappresentano entrambe l’anima dell’Università. A questo si starebbero concentrando a Roma.
Il trust è un istituto giuridico di origine anglosassone, legato alla tutela del patrimonio personale, anche in ottica di passaggio generazionale. Il disponente, possessore di alcuni beni, attraverso questo istituto ha la possibilità di separarli dalla sua disponibilità, spossessandosene. In questo modo non ha più la possibilità di gestire il suo patrimonio. I beni separati vengono gestiti da una persona, trustee. Questi ha la proprietà legale del trust e ne è titolare dei relativi diritti, tuttavia, i beni rimangono nel patrimonio del trust. Il trustee gestisce il patrimonio come ne fosse proprietario per un determinato scopo lecito, in favore di uno o più soggetti (i c.d. “beneficiari“).