L’Unione Sindacale di Base tuona contro la direzione di Coop-Superconti. Motivo del contendere l’inventario semestrale che , al momento interessa i punti vendita di Pila, Vitorchiano, Capena, Camerino e Terni-Borgo Rivo.
Secondo USB, “viene comunicato senza adeguato preavviso, nel più completo disprezzo della vita privata e familiare dei dipendenti” . Inoltre l’inventario verrà effettuato “in notturna, col medesimo personale che il giorno precedente e quello successivo sarà al lavoro in base al turno previsto. Si verificherà così il paradosso che qualcuno lavorerà fino a metà pomeriggio, riprenderà alla chiusura del punto vendita e continuerà a lavorare fin quasi al mattino successivo, dovendo poi riprendere servizio il giorno stesso, alle 6,30 o, nel migliore dei casi, dopo una manciata di ore: sono al corrente – si domanda USB – i dirigenti di questa azienda, dell’esistenza di una legge sulla sicurezza nei luoghi di lavoro? Ancora meglio: sono in grado, i dirigenti di Superconti/Coop, di utilizzare almeno un minimo di buon senso e porsi ad esempio il problema dei rischi che potrebbe correre chi, dopo un intero turno lavorativo e ulteriori 7/8 ore di lavoro, dovrà fare anche 40 km in auto per tornare a casa?
Inoltre, come a gennaio, anche in questo caso non è chiaro se le ore di straordinario verranno pagate o considerate a recupero, cosa quest’ultima troppe volte avvenuta in passato.”
“Tanta superficialità nel gestire i turni, l’orario di lavoro e gli straordinari e irresponsabilità su questioni così delicate come la sicurezza sul lavoro, preoccupano USB, tanto che è stato chiesto un incontro alla Direzione dell’Azienda, interessando, al contempo l’Ispettorato Territoriale del Lavoro e gli uffici competenti della USL Umbria 2.”
Infine, a giudizio di USB “la sospensione dell’applicazione del contratto di solidarietà e l’incremento massiccio del lavoro straordinario , dimostrano che quell’accordo non è stato concepito per la salvaguardia dei livelli occupazionali, come si è tentato di fare credere ai lavoratori e per far loro ingoiare il rospo. La firma di quell’accordo da parte di CGIL-CISL-UIL ha un solo significato: veicolare ed alimentare il senso di precarietà ed incertezza tra i lavoratori e le lavoratrici e metterli l’uno contro l’altro, anche attraverso le comunicazioni a posteriori, parziali e in assenza totale di trasparenza”.