Con un atto di indirizzo presentato lo scorso giugno (in tempi non sospetti?) i tre consiglieri comunali che ieri hanno fondato un nuovo gruppo nel consiglio comunale di Terni, Fiorini, Orsini e Pincardini chiedevano che i politici, dal sindaco fino all’ultimo dei consiglieri comunali si riducessero l’indennità del 20%.
Ieri, all’atto della discussione, la maggioranza che governa Palazzo Spada, ha deciso di rinviare il documento in questione in commissione. Secondo Uniti per Terni “non c’è niente da approfondire, manca la volontà politica.”
DI EMANUELE FIORINI, VALDIMIRO ORSINI, PAOLA PINCARDINI
Ciò che è successo ieri in Consiglio Comunale è davvero indefinibile.
A giugno scorso i consiglieri Emanuele Fiorini, Paola Pincardini e Valdimiro Orsini hanno presentato un atto di indirizzo per l’autoriduzione dell’indennità di funzione di sindaco, vicesindaco, presidente del Consiglio e assessori, nella misura non inferiore al 20% nonché la decurtazione del 20% dei gettoni di presenza dei consiglieri comunali. Un atto ritenuto opportuno per la grave situazione in cui versa la città. L’adozione di misure di contenimento dei costi della politica acquisirebbe un valore simbolico che consoliderebbe un rapporto di fiducia tra eletti ed elettori. Purtroppo, durante la discussione di ieri in Consiglio i consiglieri della Lega, di Forza Italia e Fratelli d’Italia hanno votato per il rinvio del documento in Commissione. Addirittura il capogruppo della Lega Leonardo Bordoni ha detto che sarebbe stato necessario modificare statuto e regolamenti. Nulla di più artificioso. Serviva solo la volontà politica per votarlo subito perché non c’è nulla da approfondire. C’era solamente da dare un segnale di vicinanza ai cittadini chiamati quotidianamente a confrontarsi con un contesto economico, finanziario e sociale sempre più pesante. C’era solamente da tagliare i compensi ai politici per ridistribuirli in ambito sociale.