Nel vocabolario Treccani l’icona viene definita un’immagine sacra dipinta su tavoletta di legno o lastra di metallo, spesso decorata d’oro, argento e pietre preziose, tipica dell’arte bizantina e in seguito di quella russa e balcanica.
Ma le icone non sono semplici raffigurazioni, sono il collegamento con “l’altro mondo”. L’icona è essenzialmente un simbolo, uno strumento che serve alla comprensione del divino e come “guida spirituale” verso una dimensione che va al di là di quella materiale. “Uno sguardo di paradiso: l’icona” è stato il tema dell’interessante incontro promosso dal Gruppo Archeologico DLF di Terni nella Sala del Caffè Letterario della Biblioteca comunale, che ha avuto come relatore il critico d’arte Paolo Cicchini.
“Le icone, sostiene Maria Cristina Locci responsabile del Gruppo Archeologico DLF, sono straordinarie espressioni del sacro dall’alto ascetismo e dalla classica armonia, capaci di tramutarsi in oggetto artistico esclusivamente come conseguenza della loro profonda funzione religiosa e politica. Un’icona è un’opera d’arte e al tempo stesso un’esperienza spirituale: un viaggio nella storia della fede e nella fede, più intima e profonda, di ciascun credente”.
“Le icone rappresentano un mondo a parte, secondo il critico d’arte Paolo Cicchini, che racchiude tutte quelle che sono le caratteristiche dell’arte di ogni tempo. Tutto nell’icona assume un carattere simbolico: l’assenza di tridimensionalità, la prospettiva inversa che caratterizza questo mondo delle icone, tutto è risolto nella non rappresentazione del mondo. L’icona è soprattutto la trasposizione su un supporto di ciò che noi sentiamo come intuizione dell’Eterno, ha concluso Cecchini, è una sorta di visione mistica”.