La ex consigliera di Forza Italia a Palazzo Spada, confluita nel gruppo misto, Valeria D’Acunzo, ha replicato al presidente del consiglio comunale, Francesco Ferranti, il quale sollecitato dal sottoscritto a esprimere un giudizio sul trasloco di 4 consiglieri (Brizi/D’Acunzo/Fiorini/Pincardini) dai gruppi nei quali sono stati eletti Forza Italia e Lega , al gruppo misto, tutti tranne Federico Brizi che dal misto è passato al gruppo della Lega, ha risposto: “per quanto mi riguarda ritengo che sarebbe un valore aggiunto quello di essere i più coerenti possibile, in politica. Io ho sempre visto la coerenza come un requisito importante, un valore aggiunto importante, la mia storia politica lo testimonia.Però fino a quando gli spostamenti restano all’interno di un progetto politico credo possa essere anche una questione di sensibilità dei singoli.”
“Non accetto lezioni di coerenza” , ha replicato la D’Acunzo m la quale, alla base del sua decisione, oltre “a vicende umane ci sono motivazioni di tipo politico”. “Chiedo solo rispetto personale e politico”, ha ancora aggiunto Valeria D’Acunzo.
LA REPLICA AL PRESIDENTE FRANCESCO FERRANTI DI VALERIA D’ACUNZO
“Non voglio aprire alcuna polemica, non è nel mio costume ma alcune parole del presidente del consiglio comunale mi lasciano perplessa e ritengo che vadano puntualizzate in quanto di mezzo c’è la dignità e la credibilità delle persone. Non accetto lezioni di coerenza. Diversi mesi fa ho lasciato il gruppo con il quale sono entrata in consiglio comunale e mi sono iscritta al misto per ragioni serie e comprovate. Non voglio annoiare nessuno con i ricorsi e controricorsi che si sono avuti, né soffermarmi su ogni mancanza di solidarietà e vicinanza, voglio solo fare una brevissima riflessione sul fatto che accanto a vicende umane ci sono motivazioni di tipo politico. Il problema del futuro e del posizionamento politico di Forza Italia non è un argomento che ho scoperto io, ma che da tempo ha aperto un dibattito che vede impegnate personalità politiche di Forza Italia ben più importanti della mia persona.
Ho continuato ad essere un consigliere comunale del centrodestra con un appoggio leale e in più di un’occasione decisivo. L’ho fatto perché penso che tutti gli atti che ho votato siano stati un contributo per un’azione amministrativa che ha il dovere di costruire una nuova città, con un comune risanato, efficiente, vicino ai cittadini.
Non ho chiesto nulla. Chiedo solo rispetto personale e politico. In questi mesi devo dire che il coinvolgimento all’interno dell’azione amministrativa è stato limitato. Una carenza, per la verità, che è stata avvertita da diversi consiglieri di maggioranza.
Ecco chiedo al presidente del consiglio comunale di non limitarsi a condurre i lavori del consiglio comunale, né tantomeno di darci pagelle sulla coerenza o meno, ma di dare un contributo significativo alla valorizzazione del consiglio comunale quale massima espressione dell’elettorato. I consiglieri comunali, in particolare quelli di maggioranza, devono essere consapevoli dell’azione amministrativa, devono poter partecipare al percorso politico. Chiedere solo l’alzata di mano è un modo vecchio, vecchissimo, di una politica che in questa città ha fatto il suo corso e che l’elettorato ha già chiesto di rinnovare profondamente”.