L’ex consigliere comunale Alessandro Gentiletti, letto l’intervento del vice presidente del consiglio comunale di Terni Raffaello Federighi sulle considerazioni del generale Roberto Vannacci, replica che esse “non rappresentano affatto il sentire comune” e che, citando De André, “l’unica dittatura pericolosa è quella delle maggioranze che recitano rosari di millenarie paure”.
DI ALESSANDRO GENTILETTI
Ho letto l’intervento del consigliere Federighi sul libro e la vicenda che ha riguardato il generale Vannacci. Il consigliere sa che ho stima per la sua intelligenza e sono certo che sappia quanto ho a cuore la libertà di tutti. La scorsa consiliatura fui fra i pochi a battermi perché fosse ridiscusso il provvedimento di decadenza che lo ha riguardato.
Apprezzo che nel suo intervento marchi una distanza affermando doveroso garantire diritti a tutte e tutti e non discriminare alcuno in base ai suoi orientamenti e alle sue scelte. Non comprendo invece alcuni passaggi del suo intervento. In particolare, le esternazioni contenute nel libro del generale non credo rappresentino affatto il sentire comune, come dice lui. La cultura che il consigliere definisce radical chic è una cultura profondamente popolare, che accompagna alla radicalità dei diritti l’educazione all’accoglienza. Nasce nei quartieri e nelle periferie, dove le persone si rispettano e non si discriminano a vicenda, non si dividono in maggioranze e minoranze. L’unica dittatura pericolosa è quelle delle maggioranze che, per citare De Andrè, recitano rosari di millenarie paure. La nostra città ultimamente ha dato una bellissima prova di stare avanti, con alcune decisioni significative da parte dell’amministrazione comunale che lui sostiene. Se il consigliere accetta la mia opinione, mi concentrerei sui problemi reali della città, come dare risposte concrete a questi piuttosto che su altre questioni e dibattiti che appartengono, questi sì, a salotti lontani e non aiutano, a mio modesto parere, il progresso sociale della nostra comunità. Con la cordialità di sempre.