Una forte preoccupazione condivisa da lavoratori, sindacati e amministrazioni comunali sul futuro di due siti produttivi storici e fondamentali per il territorio, come Sangemini e Amerino. È quanto emerso dall’incontro che si è svolto tra i rappresentanti sindacali di Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil, i sindaci e i rappresentanti dei comuni di San Gemini, Terni, Montecastrilli e Acquasparta.
“Come organizzazioni sindacali abbiamo ribadito ai primi cittadini e agli amministratori presenti i punti cardine della vertenza e la necessità di aver chiarezza in merito al possibile superamento del periodo concorsuale” spiegano i segretari di Flai, Fai e Uila, Paolo Sciaboletta, Simone Dezi e Fabio Benedetti, presenti al confronto insieme ai delegati della Rsu Marcello Rellini, Riccardo Liti e Michele Leone.
Dopo un’ampia discussione lavoratori, sindacati e primi cittadini hanno concordato una serie di punti e richieste comuni: la costituzione di una regia regionale, formata da tutte le forze istituzionali interessate e dalle parti sociali, al fine di garantire la tutela dei marchi Umbri, l’occupazione sul territorio, l’integrità e la centralità dei due siti; la necessità di avere accesso al piano industriale concordatario e alle linee guida al più presto; il riconoscimento dell’alto valore simbolico, storico e occupazionale dei marchi delle acque minerali, che la cittadinanza umbra sente come propri.
Infine, le organizzazioni sindacali hanno ribadito le grande difficoltà in essere a livello commerciale, determinate da una rete vendite inadeguata e incapace di riacquisire gli spazi di mercato persi in passato.
“Va ricreata una rete interna – concludono sindacati ed Rsu – poiché i nostri marchi portano redditività importanti al gruppo stesso. Ma attualmente un marchio come Sangemini, invece di essere trainante per tutti, risulta irreperibile quasi ovunque a causa di strategie commerciali inadeguate. Lavoratrici e lavoratori sono stufi di pagare per gli errori e il pressappochismo dirigenziale”.
Sulla vertenza Sangemini-Amerino intervengono anche i consiglieri regionali del Pd, Tommaso Bori e Fabio Paparelli che hanno espresso pieno sostegno all’iniziativa dei sindaci e dei sindacati.
““Ora tocca alla Regione battere un colpo e non limitarsi al ruolo di osservatore della vicenda concordataria Ami a livello nazionale. Garantire la tutela di tutti i marchi Sangemini e Amerino, salvaguardare i livelli occupazionali sul territorio e mantenere l’integrità e la centralità dei due siti produttivi, come chiedono i lavoratori ed i loro rappresentanti, non possono essere delegate ad altro tavolo se non quello regionale, dove occorre far valere – sostengono Paparelli e Bori – il rispetto degli accordi ed il ruolo di concessionario delle acque proprio della Regione”