CGIL-CISL-UIL di Terni, dopo aver appreso da agenzie stampa della convocazione da parte del Governo per avviare un confronto su un ipotetico “Patto di territorio”, esprimono profonda delusione nei confronti delle istituzioni in quanto non hanno ritenuto utile coinvolgere le parti sociali.
Fermo restando che è legittima la convocazione e che non è atto dovuto coinvolgere le organizzazioni sindacali – si legge in una nota congiunta – riteniamo si stia perdendo una ulteriore occasione per costruire insieme al mondo del lavoro il nuovo profilo di modello di sviluppo territoriale.
Infatti la riunione convocata dal MiTE (Ministero della transizione ecologica) che vedrà la partecipazione del MiSE (Ministero dello Sviluppo Economico), delle istituzioni locali e dell’azienda AST poteva essere l’occasione per avviare quel tanto richiesto, almeno da parte nostra, confronto sui temi dello sviluppo cittadino e in modo particolare sull’Accordo di Programma che deve veder interessato non solo il perimetro dell’Acciaieria, ma anche di tutta la manifattura, anche media e piccola, presente sul territorio.
Temi quelli dello sviluppo che dovrebbero vederci tutti impegnati nel costruire una proposta ed un progetto che vada verso un’idea di sviluppo capace di rispondere alle nuove sfide della sostenibilità ambientale, economica e sociale, ma al contempo capace di fornire risposte sia sul versante dei fattori localizzativi che su quello della quantità e qualità del lavoro per il benessere del territorio ternano.
CGIL-CISL-UIL ritengono sconcertante – si legge ancora nella nota – come le istituzioni locali continuino a sfuggire a questo confronto, continuando a fare solo spot e slogan elettorali, non affrontando le criticità presenti nel territorio, evitando di rispondere alle nuove esigenze e necessità emerse in questi anni di crisi verso il lavoro, le persone ed i cittadini.