“A 40 anni dall’anniversario della storica visita di papa Giovanni Paolo II a Terni nel 1981, vogliamo cogliere le perle che il Santo Padre ha consegnato alla città, al mondo del lavoro, alla chiesa. Vogliamo recuperarle perché forse non le abbiamo coltivate abbastanza, ma vogliamo anche guardare la realtà nella quale ci troviamo e proiettarci in prospettiva, cercare di coltivare una visione approfondendo le radici di quei momenti che sono stati importanti per la nostra città.”
Così il vescovo di Terni-Narni-Amelia monsignor Giuseppe Piemontese nella videoconferenza stampa per il 40° anniversario della visita a Terni di papa Giovanni Paolo II e alla vigilia della celebrazione della messa in Cattedrale per l’Ast e il mondo del lavoro. Presenti don Matteo Antonelli vicario episcopale per il Laicato e Luca Diotallevi presidente diocesano di Azione Cattolica. Il Vescovo ha scritto una lettera alla comunità nella quale, a partire dai gesti e dalle parole del papa santo, si possono trovare spunti e suggerimenti per inventare e seguire vie di nuovo umanesimo, di crescita sociale, di speranza per la città e in particolare per tutto il mondo del lavoro.
“Innanzitutto riporto le parole particolarmente significative che il papa rivolse a Terni, quasi descrisse la nostra realtà con accenti poetici ed accattivanti. Questa pandemia ha ulteriormente gettato nella crisi la nostra città e ci è di grande speranza il piano denominato “Next Generation Eu” che è opportunità per ripensare e reimpostare un progetto di sviluppo e una rete di relazioni per l’intera nazione oltre che per regioni, comuni e comunità. Situazioni sociali precarie, frutto anche di indecisioni e imprevidenza della politica e dell’imprenditoria, ora si trovano nell’opportunità di essere trasformate attraverso cambiamenti strategici e balzi in avanti che portino progresso e benessere economico, culturale, sociale e spirituale alle nostre genti.
Anche le nostre chiese dovranno riprogettare, in una dinamica sinodale e in sintonia con la società civile, il piano “Next Generation It” della Chiesa Italiana del terzo decennio del millennio e la “Next Generation TNA” della nostra Chiesa. La nostra città non può rassegnarsi al declino indotto da scelte sbagliate locali e generali, da egoismi di campanile o di parte e da ultimo dalle asfissie, dalle limitazioni e dai fallimenti causati dalla pandemia. In un’ora grave e delicata, varie vicende politiche hanno portato la nostra Italia a dotarsi di un governo di collaborazione nazionale. Un analogo spirito dovrebbe spingere la classe dirigente e tutte le forze culturali, civili, politiche e sociali più significative della città e della regione in uno straordinario sforzo generoso a collaborare a favore della Next Generation a Terni, in Umbria, in Italia e in Europa. Alcune menti illuminate sono già al lavoro con proposte ideali ed operative. Va sostenuto e promosso da parte dei responsabili della Civitas ogni sforzo e progetto positivo e propositivo di risveglio e di sviluppo civile, sociale e religioso”.
“Abbiamo preparato un progetto di approfondimento di questo evento, ha detto don Matteo Antonelli, accompagnato dalla riflessione con degli incontri e vi entra, anche come grande sorpresa, la lettera del vescovo a dare sostegno a questo percorso, rileggendo i discorsi del papa e guardando la situazione attuale del nostro territorio.”
“Questo è un momento molto difficile. Papa San Giovanni Paolo II a Terni disse ‘non si fa vita sociale senza lavoro’, lo ricorda anche la nostra Costituzione. La grande profezia che troviamo nel messaggio di Giovanni Paolo II a Terni – ha detto Luca Diotallevi – è l’importanza di una vita sociale strutturata sulla sussidiarietà. In questo quadro la riflessione della chiesa locale e nel suo piccolo dell’Azione Cattolica non è un invito ad una generale concordia, ma è un invito a una scelta coraggiosa, che ha trovato grande risposta nelle forze sociali, ma ancora non sufficiente risposte nei rappresentanti delle istituzioni politiche. Ovvero la spesa della Next Generation Europe va pensata a partire non dallo Stato, ma dalle comunità locali. Pensare dall’intera rete delle città di questo territorio una prospettiva che renda questo strumento occasione di crescita”.
Il vescovo Piemontese ha poi annunciato un “evento significativo”: la celebrazione di una Messa il 15 maggio, all’interno delle acciaierie, nel piazzale dove San Giovanni Paolo II incontrò il mondo degli operai.