Una violenta protesta da parte di alcuni detenuti è in corso nel carcere di Terni.
Sarebbero interessate due sezioni: la H e G, entrambe di ‘media sicurezza’, dove sarebbero state danneggiate telecamere, suppellettili e appiccato un incendio.
L’area del carcere è stata isolata e sono arrivati rinforzi da Firenze.
Risulta ferito un sovrintendente della polizia penitenziaria che è stato colpito alla testa con la gamba di un tavolo.
“La situazione è stata per ore molto grave”, denuncia Fabrizio Bonino, segretario per l’Umbria del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria. “Purtroppo, ancora una volta, il grido d’allarme lanciato dal SAPPE rimane inascoltato da un’Amministrazione regionale sempre più distante e assente. Non a caso, buona parte dei gravi eventi critici violenti che accadono vedono protagonisti proprio detenuti assegnati da Firenze. Insomma, l’Umbria e le sue carceri sono diventate la discarica sociale della Toscana: e questo è inaccettabile! Per questo auspichiamo che la riapertura a Perugia del Provveditorato regionale dell’Amministrazione Penitenziaria dell’Umbria avvenga in tempi rapidi”.
AGGIORNAMENTO
Si è conclusa in serata la rivolta inscenata da alcuni detenuti nel carcere di Terni che sono rientrati nelle loro celle. Alcuni spazi sono stati danneggiati e, al momento, non sono utilizzabili. I danni alle cose sono ingenti ma, fortunatamente, le conseguenze per le persone sono state limitate.
L’onorevole Walter Verini ha visitato nel pomeriggio il carcere ternano: “abbiamo parlato con il direttore e con agenti di polizia penitenziaria. C’è stata una rivolta che poteva avere conseguenze drammatiche: un agente di polizia penitenziaria è stato ferito, per fortuna, in maniera non grave e molti detenuti hanno dato vita a episodi che hanno comportato la distruzione di videocamere e colpito agenti. Insomma, poteva davvero essere una tragedia.
In questo carcere – sottolinea Verini – ci sono 600 detenuti, ne può tenere 422, 180 in più. Mancano agenti di polizia penitenziaria, nella ‘media di sicurezza’ dove si è svolta questa rivolta, manca l’acqua e a Terni ci sono 40 gradi.”