Lo sanno praticamente tutti che una regolare attività fisica riduce il rischio di malattie cardiovascolari, il diabete e alcuni tipi di cancro, aiuta a controllare il peso e contribuisce al benessere mentale. Una vita attiva, dunque, è elisir di lunga vita e il concetto viene ribadito il 6 aprile, quando si celebra la Giornata mondiale dell’attività fisica.
La situazione nel territorio della Asl Umbria 2 è migliore rispetto a quella del resto d’Italia. Qui gli abitanti sono per la maggior parte fisicamente o parzialmente attivi (35% e 37%), solo il 28% è completamente sedentario a fronte di una media nazionale del 34%, come evidenziato dal sistema di sorveglianza PASSI. Restano, comunque, ampi margini di miglioramento.
Fare attività fisica, spiega una nota aziendale, non significa necessariamente praticare sport o esercizio fisico strutturato. Per avere uno stile di vita più sano basterebbe, ad esempio, andare a piedi o in bicicletta negli spostamenti quotidiani. La sedentarietà cresce con l’età, è più diffusa tra le donne e tra le persone con bassa istruzione e difficoltà economiche. Si associa spesso ad altre condizioni di rischio fra cui depressione, ipertensione, eccesso ponderale e abitudine al fumo.
Al riguardo nel sito istituzionale dell’azienda sanitaria è a disposizione la campagna di comunicazione promossa dalla Usl Umbria 2.