Nuovo riconoscimento per la Clinica Medica – Reumatologia e Terapia Medica del Dolore dell’ospedale di Terni e per il suo direttore, il professor Stefano Coaccioli. Lo scorso mese, infatti, in occasione del 41esimo congresso nazionale AISD svoltosi a Roma, al professor Coaccioli è stata assegnata la presidenza dell’Associazione Italiana per lo Studio del Dolore.
Al professor Coaccioli, che è anche direttore del dipartimento di Medicina e specialità mediche all’ospedale ternano e titolare delle cattedre di medicina interna, semeiotica medica e medicina del dolore dell’Università di Perugia, si devono in particolare il primo “Codice Etico per il Dolore” al mondo, pubblicato nel 2012 sullo European Journal of Pain, l’organizzazione nel 2017 del primo Pain Day a Terni, con rilevazione e caratterizzazione delle diverse tipologie di dolore e il Narni Pain Study, la prima indagine epidemiologica sul dolore cronico mai realizzata in Italia, che è stata condotta nel 2014 su oltre 8mila residenti narnesi.
Non soffrire è un diritto, in Italia, sancito dalla Legge n. 38 del 2010 che garantisce l’accesso alle cure palliative e in generale alle terapie del dolore nell’ambito dei livelli essenziali di assistenza. Tuttavia ancora oggi troppe persone non soltanto non conoscono questa legge ma continuano a soffrire inutilmente per la diffusa ed erronea opinione che il dolore rientri in qualche modo nel percorso diagnostico e terapeutico della malattia.
Il percorso verso la realizzazione di un “Ospedale senza dolore” a Terni è iniziato pochi decenni fa con l’ambulatorio di Reumatologia e Terapia Medica del Dolore, poi con l’ambulatorio di Terapia del dolore nella struttura di Anestesia e Rianimazione, arricchito lo scorso anno con un innovativo trattamento del dolore cronico che utilizza la radiofrequenza a luce pulsata. Nel 2014 è stata poi messa a regime la partoanalgesia, che in poco meno di due anni ha superato gli obiettivi ministeriali festeggiando quasi il 50% dei parti in analgesia, infine nel 2016 è stato istituito il Comitato Ospedale-Territorio senza dolore e sono stati attivati anche la procedura di rilevazione del dolore in tutti i pazienti ricoverati, il monitoraggio e la terapia del dolore post-operatorio.
“È soprattutto nell’ambito del dolore cronico – spiega il professor Coaccioli – che ora vanno orientati gli sforzi della sanità pubblica. La sofferenza derivante dai dolori cronici, infatti, aumenta proporzionalmente all’aumento dell’aspettativa di vita e della cronicizzazione di patologie invalidanti che sono sempre più compatibili con la vita ma costringono molti pazienti a vivere con un dolore che non passa mai”.