Ma quale rimpasto! Come se al Comune di Terni non ce ne fossero stati abbastanza, dal 2018 in qua. Il sindaco Latini si è portato avanti col “programma” e i Fratelli d’Italia in giunta hanno un peso ben maggiore del 6,34% ottenuto alle comunali in cui il (centro)destra dilagò.
Ormai si è arrivati ad un passo dalle nuove elezioni amministrative: il 2023 è dopodomani e quel che serve, a tutti, è attrezzarsi perché la faccenda si annuncia spinosa. Le manovre d’altra parte sono cominciate da un pezzo. L’ultima novità è che in rampa di lancio c’è la costituzione di un nuovo gruppo consiliare. E’ quello di Azione che a Palazzo Spada sarà rappresentato da Valdimiro Orsini, uno dei tre eletti – nel 2018 – nella lista del Partito Democratico che abbandonò ben presto per formare un gruppo piuttosto eterogeneo del quale, con lui, facevano parte due consigliere elette nella Lega, Paola Pincardini e Anna Maria Leonelli, ed Emanuele Fiorini che era stato il recordman delle preferenze nella Lega. UpT si chiamava quel gruppo, una sigla che richiamava alla mente l’ufficio poste e telegrafi ma che invece significava Uniti per Terni. Tanto uniti che il gruppo si sfasciò in poco tempo, con l’adesione di Pincardini a Fratelli d’Italia (un ritorno alle origini). Fiorini, per parte sua, sembrò aderire ad un nuovo movimento o partito che si chiamava Forza Centro, dissoltosi come una bolla di sapone. D’altra parte… Forza Centro sarebbe come se uno non trovasse di meglio che chiamare una formazione politica Cinque movimenti di stelle, L’Italia e i suoi fratelli, o Democratico Partito: dove pensa di andare? Fiorini, che il fiuto politico ce lo ha, se ne uscì quatto quatto.
La confusione, comunque, non è stata poca: chi un giorno dovesse ricostruire la storia della sindacatura Latini ne uscirebbe sfibrato. Consiglieri chiamati in giunta e poi giubilati; consiglieri che subentravano; altri promossi a superiori poltrone, e poi una serie di “avanti indre’ ”, di trasmigrazioni continue tra i gruppi così come erano usciti dalle elezioni e dalla minoranza alla maggioranza, per cui sotto i banchi del consiglio c’era sempre una fila di valigie pronte.
Le elezioni del 25 settembre hanno chiarito che i pesi dentro il (centro)destra sono cambiati, quasi che anche diverse migliaia di elettori ternani abbiano seguito l’esempio di Paola Pincardini tornando alle origini.
Ah, potesse farlo pure lui, il sindaco! Ma ormai… Il segretario umbro della Lega, Virginio Caparvi, lo ha affermato diverse volte: “Latini è il nostro numero uno a Terni” , ma pare un po’ l’esortazione che può farsi uno che si trova nel bosco di notte e sotto un temporale, ripetendosi che gli ululati in lontananza “sono solo un’impressione”.
Ma la coalizione è unita. Lo ha detto e sottolineato proprio Latini: “Uniti si vince”, il che – a dire il vero – non appare vero un’intuizione sconvolgente. Se, come appare più che probabile, i rapporti di forza nel territorio del Comune di Terni rimanessero quelli del 25 settembre il (centro)destra sarà sì unito, ma sui banchi di palazzo Spada ci sarà un “cambiamento di panni” consistente. Lo spazio nell’emiciclo di Palazzo Spada potrebbe diventare più corto per i leghisti, costretti a lasciare sedie e strapuntini ai loro “alleati, vanificando velleità d aspirazioni di chi fiutata l’aria, saltò sul carroccio: gente di ciaurriana origine finita nella Lega, come Paolo Cicchini, che fine politica farà?
Vogliamo parlare dell’opposizione? Nel Pd c’è chi sta cercando di rimettere insieme una macchinetta che si è rotta di brutto a suo tempo. C’è chi prova ad operare secondo il proposito classico sempre enunciato e mai messo in pratica: largo a giovani e facce nuove, con i più anziani pronti a dar consigli e contributi di esperienza. Certe agitazioni, però, fanno sembrare che non tutti si sentano coinvolti nell’operazione, convinti che lance e frecce contro il Pd ternano siano destinate a tutti gli altri che stavano con loro, ma non proprio con loro.
I Cinquestelle, ringalluzziti per lo scampato pericolo, sono subito partiti lancia in resta con l’opposizione dura e decisa. Loro appaiono ben compatti, determinati e convinti.