Ancora il sistema ferroviario al centro del dibattito politico regionale.
Palazzo Cesaroni , oggi, ha discusso una mozione sull’Alta Velocità presentata dai 5 Stelle, Liberati e Carbonari.
Nella mozione, che è stata rinviata in commissione, Liberati e Carbonari chiedono “se si intende stralciare il faraonico progetto della stazione ad alta velocità MediaEtruria, del costo di circa 100milioni di euro, che gran parte di voi ha assecondato. Si tratterebbe di costruire un nuovo scalo in Toscana, a circa 50 chilometri da Perugia, e non raggiungibile di fatto facilmente da parte dell’utenza, perché sarebbe stata una stazione costruita ex novo, e non connessa alla Foligno-Terontola.
Il dibattito sulla materia – secondo Liberati e Carbonari – è stato bloccato per circa due anni mentre noi proponiamo di utilizzare le interconnessioni, gli svincoli ferroviari che sono stati creati a Orte, Chiusi, Arezzo e Valdarno. Poi si è ipotizzato di far passare i treni Freccia sui binari esistenti, cosa che i nostri gruppi parlamentari chiedono dal 2014. È stato un dibattito assurdo, incentrato appunto sulla Medioetruria. Poi si è visto che si poteva arretrare il treno forse da Arezzo ma una volta che arretri da Arezzo a Perugia allora lo arretri a tutta la Regione, tanto lo stai pagando. L’alternativa era quella di seguire una delle idee esistenti proposta dal Movimento 5 Stelle alla Camera, cioè di utilizzare un Freccia via Umbria da Roma Milano e viceversa.
La nostra regione si trova in un Medioevo ferroviario, con la Ferrovia centrale umbra chiusa per anni e, qualora venisse riaperta, lo sarà soltanto una tratta, quella tra Perugia forse Umbertide e Città di Castello. Il resto resterà chiuso per almeno 40 mesi.
Non possiamo – concludono i due consigliere dei 5 Stelle – pensare di portare tutto il nostro flusso e di fatto costringere sempre i nostri cittadini o visitatori o imprenditori a Orte scalo o ad Arezzo o a Terontola: dobbiamo dare una centralità (ferroviaria quanto
economica) alle nostre piccole città con il treno veloce che collega quelle principali. Si tratta di una compensazione dopo la vicenda del terremoto, questo era stato promesso e invece ancora non è successo nulla”.
Tra gli interventi, quello di Emanuele Fiorini (Lega):
“sui trasporti e ferrovie si sta facendo una grande confusione. Il vero problema è che LE NOSTRE INFRASTRUTTURE SONO FERME AGLI ANNI ’30. Hanno bisogno di una ristrutturazione che preveda, per alcune tratte, il doppio binario. Una volta intervenuti su questo si potrà parlare dei treni ‘Freccia’. Non si può mettere sempre al centro di tutto Perugia e mai Terni dove sarebbero importanti, ad esempio, maggiori collegamenti con Roma. I treni ‘Freccia’ sono realtà a mercato per i quali servirebbero un minimo di 350 passeggeri che, a mio parere, non si riuscirà mai a raggiungere. Quindi la Regione sarà chiamata a pagare circa 3 milioni l’anno. Per trovare soluzioni ottimali – ha affermato Fiorini – serve uno studio che non è mai stato fatto. La ipotizzata fermata dei Frecciarossa ad Orte creerebbe comunque problemi. Sbagliato pensare alla trasformazione del ‘Tacito’ in Frecciabianca, perché attualmente è completamente a carico dello Stato, poi diventerebbe a ‘mercato’. Trenitalia – ha concluso l’esponente della Lega – ha riconosciuto alla Regione dei soldi a causa dei ritardi, risorse che però non sono state investite sulle infrastrutture, ma inglobati nel bilancio regionale. Sono stati spesi 35 milioni di euro per la metropolitana di superficie per il collegamento Cesi-stazione di Terni, la verità è che ad oggi non c’è neanche un treno di collegamento. SERVE UN PROGETTO SERIO PER L’UMBRIA PERCHÉ OGGI È SCOLLEGATA DAL TERRITORIO NAZIONALE”.
Secondo Raffaele Nevi, Forza Italia, “si tratta di un tema che abbiamo affrontato spesso, ma siamo stati costretti a farlo perché LA REGIONE UMBRIA CONTA POCO A LIVELLO DI GOVERNO CENTRALE E FERROVIE. Bisogna risolvere la questione in tempi rapidi. La Basilicata si è ‘collegata’ meglio di noi, che siamo rimasti invece all’800. Ricordo soltanto una breve positiva parentesi a livello di programmazione infrastrutturale ed è quella messa in campo dall’allora presidente della Regione, Lorenzetti, con il Governo Berlusconi. IN UMBRIA NON SI RIESCE AD OTTENERE NULLA, DA ANNI, PER MANCANZA DI PESO POLITICO. Come fanno altre Regioni, servono azioni incisive sul Governo. Servono strategie che riguardino l’intero territorio regionale. L’ARRETRAMENTO DI UN FRECCIAROSSA A PERUGIA NON RISOLVE I NOSTRI PROBLEMI INFRASTRUTTURALI. Mi sembra buona l’idea di utilizzare di più le interconnessioni esistenti.
L’Umbria deve avere la possibilità di accedere in fretta all’Alta velocità.
Auspico – ha affermato ancora Nevi – che, sulla questione, si possa dar vita ad una risoluzione unitaria per avere più forza nelle trattative con Governo e Ferrovie. Problematiche riguardano anche Foligno, Spoleto e lo stesso capoluogo, soprattutto per quanto riguarda i pendolari diretti verso la capitale. Il ‘Tacito’, che parte da Terni, se previste meno fermate, diventerebbe ancor di più un treno importante per Milano. Prevedere un paio di fermate Frecciarossa ad Orte sarebbe importante e non difficile da ottenere. Perché Orte non sarebbe strategico soltanto per Terni, ma anche per un’area più vasta che va da Orvieto a Foligno”.
“Propongo di fermarci e TORNARE IN COMMISSIONE PER LAVORARE INSIEME AD UNA MOZIONE UNITARIA – ha detto Eros Brega (PD) – In attesa del progetto Umbria sulle infrastrutture confrontiamoci e ragioniamo sulla soluzione migliore temporanea. Ma l’obiettivo deve essere quello di lavorare sul progetto Umbria, innanzitutto collegando Terni e Perugia con più dignità.
Probabilmente in passato abbiamo sbagliato le scelte strategiche, puntando tutto sulle strade e meno sul ferro. Forse non abbiamo capito il momento.
Abbiamo tralasciato la ferrovia. Oggi non possiamo pensare di recuperare tutto subito. Dobbiamo fare una programmazione seria per portare a casa un domani risultati concreti. L’Umbria è una piccola Regione e dobbiamo tenerla insieme, renderla fruibile. L’aeroporto funziona se lo mettiamo al centro di un collegamento ferroviario degno di questo nome. APRIAMO UN DIBATTITO SERIO SULLE INFRASTRUTTURE”.
Rispondendo a tutti, l’assessore ai Trasporti, Giuseppe Chianella, ha detto:”“L’arretramento del Frecciarossa da Arezzo e Perugia è l’unica soluzione praticabile. L’Alta velocità è stata concepita per le aree metropolitane. Altre soluzioni non esistono perché la tratta dell’alta velocità per Milano è satura e altre corse scompeserebbero le tracce sull’alta velocità. Sono disposto a valutare tutte le ipotesi diverse, però possibili. Siamo contrari all’eliminazione dal Piano trasporti della mozione Mediaetruria, perché probabilmente questo sarà l’elemento che potrà dare all’Umbria l’Alta velocità. Ho sentito in questo dibattito ipotesi fantasiose. La Giunta ha scelto le cose giuste da fare. Per esempio con il passaggio dell’ex Fcu a Rfi. I lavori si stanno effettuando sulla tratta nord. E ieri è stato consegnato il cantiere del tratto Sant’Anna-Ponte San Giovanni. L’operazione Basilicata è da 4milioni di euro per il trasporto di poco più di cento persone al giorno. L’operazione Mediapadania conta circa 2mila passeggeri al giorno. E il lavoro svolto da commissione mista su Mediaetruria ha licenziato un progetto ritenendo interessante l’individuazione di un sito dove poter sperimentare la stessa cosa della Mediopadania.”
Inoltre, l’assessore ha fatto riferimento anche al mancato raddoppio della Orte-Falconara nel tratto fra Terni e Spoleto:”il raddoppio ferroviario Orte-Falconara – ha detto Chinaella – assume un’importanza fondamentale per Umbria e Marche nel collegamento sud verso Roma e verso l’aeroporto di Fiumicino.
Per il raddoppio della tratta intorno a Fabriano il progetto ha uno sviluppo complessivo di circa 4 chilometri. Il raddoppio della tratta Spoleto-Campello comporta lavori su 9,8 chilometri complessivi: dopo la risoluzione unilaterale del contratto dell’appaltatore Rfi sta provvedendo all’aggiornamento della progettazione esecutiva per indire una nuova gara, è presumibile che i lavori richiederanno terminata la gara circa due anni (entro il 2020) mentre l’attivazione del nuovo binario semplice avverrà intorno alla metà del 2018. Per quanto riguarda la Spoleto-Terni – ha concluso l’assessore – lo sviluppo infrastrutturale della rete convenzionale ad alta capacità avrà un costo di circa 600milioni di euro mentre attualmente c’è una copertura complessiva di soli 11milioni.”