La pandemia rappresenta una incognita nella stagione estiva in corso. Pensavamo di averla sconfitta ed ecco invece che rialza minacciosamente la testa.
Non fa specie l’Umbria.
La curva epidemica, come pure la media mobile a 7 giorni in Umbria mostra un trend in aumento rispetto alle settimane precedenti. Lo si evince dai dati contenuti nel report settimanale elaborato dal Nucleo epidemiologico regionale.
Dal report infatti emerge che l’incidenza settimanale mobile per 100.000 abitanti al 28 giugno è pari a 823.
L’RDt sulle diagnosi calcolato per gli ultimi 14 giorni con media mobile a 7 giorni è in aumento attestandosi ad un valore di 1,51.
L’andamento regionale dell’incidenza settimanale mobile per classi di età mostra un trend in aumento in tutte le fasce, l’incidenza più elevata è riscontrata nella classe compresa tra i 45 e 64 anni, mentre l’incidenza più bassa è registrata nella classe d’età tra 3 e 5 anni.
Rispetto alla settimana precedente si osserva un aumento nell’impegno ospedaliero regionale. Al 28 giugno i ricoveri erano 157 in area medica e 1 in terapia intensiva, mentre nella settimana tra il 20 e 26 giugno si sono registrati 2 decessi (1.884, in totale, dall’inizio della pandemia).
Attualmente sono 180 le persone positive ricoverate (+5 rispetto a ieri) di cui 5 in terapia intensiva.
Gli attualmente positivi in Umbria sono 14.665 (+764 rispetto a ieri) . I nuovi casi accertati nelle ultime 24 ore sono stati 1.511.
“L’aumento dei contagi sul territorio regionale – ha spiegato l’assessore alla sanità Luca Coletto – è in linea con la tendenza che si sta riscontrando in tutto il paese ed essenzialmente deriva dal fatto che la variante Omicron 5 ha un tasso di infezione 6 volte più alto dell’influenza stagionale. E anche se la gravità dei sintomi non è alta, nelle persone fragili o immunocompromesse e per gli over 80, i sintomi possono essere importanti, tanto da richiedere l’ospedalizzazione. In questa fase risulta importante quindi, evitare di sovraccaricare i presidi ospedalieri”.
L’assessore Coletto, dopo aver ricordato la necessità di mantenere viva l’attenzione su tutte le forme di prevenzione utili a evitare il contagio, ha posto l’attenzione sul tema delle cure e dell’importanza della vaccinazione: “L’utilizzo delle terapie precoci, con anticorpi monoclonali o con antivirali orali – ha spiegato – entro 5 giorni dall’esordio dei sintomi, nei soggetti con fattori di rischio per sviluppare una malattia severa, è molto importante per ridurre la progressione del covid e la conseguente ospedalizzazione. Da tempo ormai – ha aggiunto – ho fortemente sostenuto, dopo aver sentito il parere dei medici esperti e dei ricercatori, l’utilizzo dei monoclonali per la cura della malattia prodotta dal covid”.
Coletto evidenzia anche la necessità della seconda dose booster ai soggetti fragili e agli ultraottantenni e in proposito, rende noto che “è stata inviata una nota ai distretti per inserirli nella programmazione attiva della somministrazione che andrà prodotta entro il mese di luglio 2022”.