A leggere il lungo e articolato documento firmato da Sara Giovannelli, Massimiliano Fiocchi, Sandro Piccinini, Marco Tomassini, Riccardo Vantaggi, segretari di circolo del Partito Democratico , da Sara Galli e Simona Berretta colpiscono , sotto il profilo politico, due considerazioni. La prima riguarda l’imminente congresso del partito che , loro, auspicano “vada oltre finte unanimità”. Dunque che sia un congresso vero con un confronto di posizioni e di idee, con vincitori e vinti. Senza correnti e “capi” , più o meno autorevoli.
La seconda , credo , rappresenti una critica agli ultimi appunti fatti al sindaco Di Girolamo sulla materia della sicurezza quando scrivono di “affrontare in modo deciso e cosciente il tema della sicurezza in città attraverso un maggiore
coordinamento, senza divisioni o protagonismi inutili”. Il bersaglio credo sia il capogruppo, Andrea Cavicchioli.
Come non sfugge la conclusione del documento che rappresenta un pieno sostegno al sindaco Di Girolamo e alla sua giunta, ammaccata dall’inchiesta giudiziaria. Nessun dubbio sulle persone coinvolte nell’inchiesta che, anzi, hanno attuato politiche inclusive per i più svantaggiati.
Tra i 18 punti del documento anche quello, ineludibile, del riequilibrio delle due province che, molti, nel PD, vorrebbero non affrontare.
E’ da vedere, ora, se alle spalle dei “firmatari” in questione, ci sono le truppe. In questo caso assisteremo a un congresso per niente scontato. Con tanti rischi per i big.
I PUNTI DEL DOCUMENTO
1) Riscoprire il confronto politico, che vada oltre finte unanimità, perché in esso è custodito il vero
valore democratico del nostro partito. Un confronto sui temi, le idee e non sul posizionamento di
gruppi.
2) Superare logiche correntizie e di cordate più o meno “autorevolmente” capitanate.
3) Riportare il nuovo e aperto PD nei quartieri, nel territorio vivo della nostra città, facendosi
interpreti delle difficoltà di tanti, rafforzando l’azione politica e il ruolo dei circoli, che sono
l’ossatura portante della nostra organizzazione territoriale e civile.
4) affrontare in modo deciso e cosciente il tema della sicurezza in città attraverso un maggiore
coordinamento, senza divisioni o protagonismi inutili, tra tutte le autorità competenti e
accompagnato da un potenziamento di uomini, risorse e mezzi per rendere più efficace e incisivo
il controllo del territorio ben consapevoli che, comunque, contribuire alla migliore sicurezza,
come cittadini, è nel riappropriarsi della città, vivendola e non chiudendosi nel pessimismo e nella
paura.
5) Riportare al centro del dibattito cittadino le politiche di welfare, con il giusto contrasto alle
povertà e diseguaglianze costituisce il cuore di una politica moderna e riformista. La solidarietà
sociale, la sicurezza familiare, la salute, il lavoro stabile e non precario, un’abitazione dignitosa
possono diventare fonti di crescita di una città. E’ su questi valori che si misura la capacità di un
gruppo dirigente di elaborare una proposta seria ed evitare, anche su temi come l’immigrazione,
di rincorrere allarmismi generati da episodi bensì prevenire forme di disagio sociale che spesso ne
sono la principale causa. Parimenti dobbiamo sostenere con chiarezza le politiche del Governo
poiché governare i flussi migratori è un tema centrale per la nostra sicurezza e come è stata
autorevolmente detto, dal Ministro dell’Interno, della nostra democrazia.
6) Difendere con forza e coerenza il tema del rapporto fra ambiente e sviluppo sostenendo le giuste
battaglie per un ambiente salubre e superare con coraggio, anche autocritico, le fasi alterne che
hanno caratterizzato i modelli culturali degli anni passati, tra negazionismo ed allarmismo.
7) Rafforzare il coinvolgimento di competenze rispetto al decoro urbano della città, consapevoli del
fatto che le sfide su questi temi richiedono investimenti e risorse umane che non sempre il sistema
degli enti pubblici riesce a garantire. Sinergie con il sistema privato, universitario ed
associazionistico da vivere non più come elementi di “gelosia” o “campanilismo” istituzionale ma
come valore aggiunto per il raggiungimento di ambiziosi obiettivi.
8) Considerare Terni sede naturale per sviluppare sinergie fra il territorio, il sistema produttivo, il
sistema Universitario e le istituzioni formative consolidando il rapporto con l’ateneo di Perugia
ma necessariamente aprire le porte a chi sappia cogliere questa opportunità. Valorizzare le
eccellenze presenti e al contempo ricercare nuovi partner con cui sviluppare altri percorsi in quei
settori a valore aggiunto in grado di creare nuove opportunità di crescita e di lavoro ai giovani.
9) Rilanciare Terni puntando sulle giovani generazioni. Investire di più sulla scuola, sulla
formazione, sugli spazi di aggregazione, sulla cultura significa scommettere sul nostro futuro. Il
PD deve porsi con forza il problema vitale di una città la cui crisi ha costretto, negli ultimi
decenni, migliaia di giovani ad abbandonarla e quindi dare loro l’opportunità di “competere” con
i loro coetanei delle altre città e degli altri paesi europei.
10) Capitalizzare la vocazione che la nostra città, sin dagli anni ’70, ha dimostrato di avere come sede
naturale di eventi sportivi di livello internazionale e della pratica sportiva di eccellenza diffusa in
tutta la realtà cittadina.
Consolidare gli investimenti in infrastrutture sportive, come il nuovo Palasport, consapevoli che il
target del turismo sportivo ha prodotto, negli ultimi anni, numeri importanti e ci obbliga a
considerare questo filone non solo come elemento sociale ma anche come volano di sviluppo e
crescita economica ed occupazionale.
11) Valorizzare la filiera cultura ambiente turismo non può rimanere uno slogan. Occorre con
decisione integrare le eccellenze presenti nel territorio, dai siti naturali, Cascata delle Marmore e
lago di Piediluco, ai siti archeologici, al sistema museale, coinvolgendo le migliori competenze
ovvero consolidando un settore molto cresciuto in questi anni in termini economici ed
occupazionali implementando sempre di più le risorse umane impegnate e costituite
principalmente da giovani con alta scolarizzazione, e professionalità le quali difficilmente
troverebbero altre opportunità lavorative nel nostro territorio.
12) Cimentarsi in gestioni del welfare e della sanità con forti iniezioni di innovazione necessarie per
reggere la sfida dei cambiamenti sociali e demografici, delle scoperte scientifiche, mantenendo i
caratteri irrinunciabili della universalità e della partecipazione democratica.
Garantire, all’interno del nuovo Piano Sanitario Regionale, un sistema sanitario caratterizzato
dalla qualità, appropriatezza ed efficienza dell’erogazione dei livelli essenziali di assistenza,
secondo principi e determinanti di salute che non si esauriscono nei presidi sanitari. Rafforzare
quindi il ruolo strategico dell’Azienda Ospedaliera di Terni sempre più ospedale di rilievo
nazionale e alta specializzazione e definire il processo di integrazione con l’Azienda Sanitaria.
Integrare professionalità, competenze e strutture significa garantire l’eccellenza delle prestazioni
al cittadino. Per questo diciamo con chiarezza che non è più rinviabile la costruzione della “città
della salute” e il fissare definitivamente la sede operativa della ASL 2 a Terni, rinvigorendo ruoli
e funzioni dell’ASL verso domiciliarità, territorio e piani di salute locale.
13) Considerare la mobilità sostenibile come una grande sfida culturale. Il trasporto delle persone e
delle merci è un elemento determinante per incidere sul rilancio economico, occupazionale e
industriale del nostro territorio nonché quale effettivo volano per una compiuta conversione
ecosostenibile degli assetti logistici e infrastrutturali. L’auspicio è che il nuovo PUMS (Piano
Urbano della Mobilità Sostenibile) attraverso il coinvolgimento di un ampio processo di
partecipazione e sensibilizzazione collettiva possa coniugare i bisogni e il diritto alla mobilità con
la salvaguardia dell’ambiente, del territorio e della salute dei cittadini ternani. Non è più rinviabile
il completamento delle infrastrutture.
14) Difendere e rafforzare la posizione di Terni in Umbria quale crocevia fondamentale e baricentro
nell’Italia centrale di comunicazione su rotaia e gomma potenziando il rapporto con Rieti, Viterbo
ed una capitale che demograficamente e non solo sta versando in condizioni assolutamente
problematiche. Terni deve assumere un ruolo strategico in termini di attrazione di investimenti e
localizzazione produttiva e commerciale facendo avanzare un rinnovato modello di
specializzazione produttiva ricco di innovazione e ricerca, in ciò il PD di Terni sostiene
l’avanzamento del sistema locale di imprese anche attraverso lo strumento dell’area di crisi
complessa.
15) Riaprire il dibattito anche istituzionale sul riequilibrio fra due provincie assolutamente sperequate
consentendo ad ognuno di coltivare la propria vocazione territoriale e culturale, con la
convinzione del ruolo centrale delle città capoluogo nella capacità di creare reti di relazioni
capaci di guardare oltre i propri confini.
16) Riconoscere e ripartire dalle difficoltà presenti nella nostra città, con la consapevolezza però, che
nonostante la crisi economica e i conseguenti tagli agli enti locali, il Comune di Terni, ha saputo
dimostrare negli anni la cultura di governo del PD, cercando di mantenere un’idea di città e di
sviluppo in grado di rispondere ai bisogni delle persone. Le scelte operate con responsabilità
rappresentano la più forte testimonianza della nostra storia e una solida base per un nuovo
governo della città.
17) Avviare un laboratorio di idee e progettualità condivisa tra associazioni, partiti, istituzioni,
cittadinanza attiva sul profilo attuale, prossimo e futuro di Terni nel XXI secolo. Una Agorà
pubblica che possa recuperare anche il meglio di ogni amministrazione passata, di ogni colore,
oltre le mere e trite divisioni politico-partitiche riallacciando profili di “empatia politica ed
istituzionale” nella comunità ternana.
18) Chiedere, con riconoscenza, a tanti iscritti, dirigenti, simpatizzanti con più anzianità e vissuto
politico ed umano di mettere, attivamente, le proprie esperienze e competenze al servizio di una
possibile quanto necessaria nuova generazione politica nel senso alto del termine ove la
generosità politica torni ad essere vivida alternativa contro le visioni anguste e ristrette che
rischiano di soffocare il nostro partito, vero baluardo della democrazia italiana.
Infine l’appoggio incondizionato al sindaco Di Girolamo a dispetto di “interessati e comodi silenzi”.
“Tutto ciò non costituirebbe uno sforzo sincero se ci si sottraesse ad una valutazione politica agli
accadimenti nell’ultimo anno.
In tanti hanno manifestato, ed il PD unitamente, al Sindaco ed agli altri amministratori comunali
la solidarietà e vicinanza e ciò costituisce un solido valore morale e politico ma soprattutto
nessuno ha potuto nutrire dubbio alcuno sull’onestà del Sindaco Leo Di Girolamo e degli
amministratori che hanno cercato di attuare politiche di inclusione rivolte alle fasce più deboli
della nostra comunità.
È stata ed è una fase difficile dove però con forza ed a testa alta va riaffermata la legittimità di
istituzioni democraticamente elette, certo con limiti e possibilità di fare meglio, ma che nessuna
forzatura, ne ombrose trasversalità assecondate da interessati e comodi silenzi possono abbattere
salvo il libero voto dei cittadini ternani.”