“Valorizziamo un’esperienza che gemmerà altre iniziative per impreziosire la nostra città”.
Così un entusiasta Stefano Lupi, presidente della Confcommercio, tracciando il bilancio consuntivo del CavourArt 2023.
Un festival che ha messo a dialogo persone ed associazioni con la riscoperta di una socialità persa.
“Un bilancio strepitoso, quello del ritorno di CavourArt dopo 13 anni di assenza – ha affermato in conferenza il curatore Franco Profili – siamo andati a coinvolgere nel tessuto urbano tutta una serie di spazi privati che non sono quelli che storicamente occupava il festival fino al 2010. Spazi privati invece che spazi pubblici, che poi alla resa dei conti sono diventati pubblici. In alcuni dei grandi eventi che hanno interessato le chiese, i palazzi, l’apertura di case, di laboratori distribuiti nel centro storico di Terni, abbiamo raccolto dei numeri che nessuno di noi poteva mettere in preventivo. Alcuni sono assolutamente certi altri, per quello che riguarda il movimento che si è creato attorno alle attività commerciali che hanno ospitato diversi artisti, sono numeri ricostruiti sulla carta, ma assolutamente al ribasso”.
E allora diamolo qualche numero.
In 40 giorni 122 eventi con 185 artisti e 14 fotografi, 7000 presenze agli eventi ufficiali del festival, 4000 presenze aggiuntive al normale flusso nelle attività commerciali. E ancora: 1500 visitatori nelle chiese e al Cenacolo San Marco, 600 persone a casa Di Anselmo, 500 a palazzo Alberici e casa Paparoni, oltre 600 visitatori nelle case d’artista, quasi 700 persone nei cinque laboratori d’artista, 800 visitatori al vivaio – giardino d’artista a Limiti di Greccio.
“Quindi siamo felici e orgogliosi di quello che abbiamo fatto – conclude Profili – e che ha raccolto quanto di meglio e di nascosto questa città contiene. Il valore più grande che do’ a questo ritorno di CavourArt è proprio quello di essere stato occasione e cantiere in cui abbiamo raccolto un patrimonio di idee e professionalità nei diversi settori che fanno arte, che a mio parere nessun’altra città in Umbria possiede”.
“Questo festival in 40 giorni ha veramente mosso e animato Terni – evidenzia la critica e storica d’arte Isabella Cruciani – dimostrando che l’arte può generare valore aggiunto per la città, per i suoi cittadini, creare unione e far girare anche l’economia. Sono state veramente tante le dimostrazioni che abbiamo ricevuto da parte della comunità e da parte anche degli artisti che abbiamo coinvolto con immenso piacere. Sono tante le figure che lavorano in questo settore che sono disponibili a mettere in gioco la loro professionalità per creare un valore aggiunto per questa città con amore e con – mi piace risottolinearlo – con grande professionalità, perché la cultura richiede un certo grado di anche serietà”.
La Confcommercio ha abbracciato in toto e da subito il progetto, ora si aspetta il confronto con il Comune per pianificare la prossima edizione di CavourArt.