“Parole in libertà” le definisce Roberto Carelli, presidente del comitato civico Pro Teatro Verdi, quelle che sono state rilasciate in questi mesi a vari livelli istituzionali, sul recupero del Teatro Verdi di Terni. E non gli sono piaciute nemmeno tanto quelle espresse dal presidente della fondazione Carit, Luigi Carlini, più propenso a sponsorizzare, almeno così sembrerebbe, il nuovo palazzetto dello sport “. Tutto ciò , secondo Carelli “mostra che non si hanno idee chiare su cosa fare e come procedere” e su “come utilizzare risorse pubbliche o messe a disposizione della comunità”.
L’INTERVENTO DI ROBERTO CARELLI
Sono trascorsi sei mesi dalla elezione del nuovo Sindaco e in merito al Teatro Verdi sono stati espressi molteplici e variegati pareri, puntualmente registrati dal Comitato Civico pro Teatro Verdi Terni. Ne hanno parlato tutti o quasi i vari Assessori (ai Lavori Pubblici, alle Partecipate, alla Cultura) addirittura anche il Presidente del Consiglio Comunale.
Tutti hanno espresso proprie proposte o idee, quale il ruolo di “stazione appaltante” per la Fondazione Carit dei lavori di rifacimento del Teatro, ipotizzando l’utilizzo dello strumento dell’art bonus e indicando la fine del mese di novembre per la presentazione del progetto. Per ora solo parole in libertà. Passato qualche tempo, è notizia di questi giorni, sembrerebbe che la Fondazione abbia cominciato a mettere le mani avanti, parlando di altri progetti per la Città, quali la “copertura dell’anfiteatro Fausto” e la realizzazione di un “palazzetto da almeno 5000 posti” per eventi di media grandezza.
Il Comitato Civico invita tutte le istituzioni ad una seria riflessione su come utilizzare risorse pubbliche o messe a disposizione della comunità, in quanto questa ridda di dichiarazioni, oltre che confondere, mostra che non si hanno idee chiare su cosa fare e come procedere.
Riteniamo che diversificare l’offerta di contenitori per eventi culturali in una città come Terni non possa che fare bene alla città e quindi auspichiamo che diversi progetti vengano portati avanti contemporaneamente, magari affidandosi a gruppi di lavoro complementari e interagenti.
Ci domandiamo inoltre come mai solo oggi si dia tanto risalto alla “dichiarazione di interesse culturale” relativa al Teatro Verdi, richiesta giustamente fatta dalla precedente amministrazione per poter accedere a benefici, ed oggi invece sbandierata come un ostacolo ai piani della amministrazione comunale. Alcuni degli attuali Amministratori già conoscevano i contenuti della missiva inviata da Perugia, in quanto da decenni sedevano in Consiglio? Oppure “io non c’ero e se c’ero dormivo”?
Riteniamo anche che la dichiarazione di interesse culturale della Segreteria Regionale del Mibact debba essere guardata coma ad una opportunità piuttosto che come ad un ostacolo. E’ il caso di verificare attentamente se la dichiarazione di interesse culturale riguardi tutto il Teatro o solo pronao, foyer e ridotto, e rivalutare la situazione, prima di fare dichiarazioni urbi et orbi.
Ancora: che fine hanno fatto le 25 Associazioni Culturali, Ternideale in testa, che hanno fortemente promosso il rifacimento di un Teatro Lirico in stile polettiano? Non è il momento di fare polemica ma di coinvolgere seriamente i diversi attori sociali in gioco per favorire una collaborazione costruttiva.
Consideriamo necessario per la città un Teatro Lirico “ottocentesco” dentro ad un contenitore moderno, dove anche l’Istituto Musicale Briccialdi possa essere ospitato, compartecipare alla gestione e, perché no, realizzare anche delle “incisioni” che permettano di rendere sostenibile sia la propria sopravvivenza che quella del Teatro in tempi come quelli attuali “di vacche magre”. Ma questo contenitore culturale assolutamente non confligge con altri.
Siamo convinti che l’offerta possa favorire la domanda di eventi e contribuire a creare quel fermento culturale che renda a Terni la sua anima.
Come Comitato abbiamo pertanto chiesto un incontro urgente all’assessore ed ai tecnici competenti con la speranza che l’amministrazione si apra alla società civile, portatrice di idee, entusiasmo ed energie che possono contribuire all’obbiettivo di ridare a Terni il suo amato Teatro.
IN ALLEGATO LA DICHIARAZIONE DI INTERESSE CULTURALE DEL TEATRO VERDI, DATATA 2015