Un bel colpo d’occhio per la piazza scelta da Cgil e Uil per i comizi a conclusione del corteo che ha attraversato la città. Piazza Solferino è bella affollata quando i leader sindacali arringano i lavoratori. Cgil e Uil sono a Terni per la manifestazione regionale dello sciopero generale. Non c’è la Cisl che non ha aderito. A precisa domanda rivolta a Maurizio Molinari segretario regionale della Uil , la risposta è stata “chiedete alla Cisl, mi dispiace perché l’unità sindacale è una cosa importante e che dobbiamo salvaguardare, le vere motivazioni non le conosciamo, prima o poi ce le spiegheranno”. Qualche frecciata dal palco è partita come quando è stato detto che “chi non è presente non sa fare il mestiere del sindacalista”.
Secondo i due sindacati l’adesione allo sciopero è stata massiccia. Ha toccato il 95% in Ast e il 70/80% nelle altre aziende private.
“È la terza finanziaria consecutiva di questo governo che non dà niente ai dipendenti, ai pensionati, ai giovani – ha detto il segretario umbro della Uil, Molinari – siamo qui per queste ragioni e tutti insieme ce la faremo a fare cambiare idea al governo. Ci aspettiamo una convocazione dal governo – ha aggiunto – una convocazione seria perché abbiamo bisogno di parlare, le contrattazioni non si fanno in 3 minuti”.
“Siamo in piazza perché il mondo del lavoro è dimenticato da questo governo – ha detto la segretaria umbra della Cgil Maria Rita Paggio – abbiamo un paese con salari bassi, bassissimi e troppi lavoratori, pur lavorando, sono poveri. Chiediamo che ci siano risposte concrete, chiediamo che ci siano investimenti in politica industriale in grado di assicurare un futuro a questo paese e ai lavoratori un posto di lavoro certo e di qualità e soprattutto un lavoro sicuro perché sono troppi i lavoratori che muoiono nei luoghi di lavoro. Abbiamo bisogno di investimenti sulla sanità pubblica, abbiamo bisogno di risposte per i pensionati visto che hanno peggiorato la legge Fornero e che hanno ricevuto un aumento irrisorio di 3 euro, una presa in giro”. “Le risorse – ha aggiunto Paggio – ci sono perché in questi anni non è vero che si sono tutti impoveriti, c’è invece chi si è arricchito , come le banche, e in questa finanziaria non fanno alcun sacrificio”.