“Non c’è più tempo. Le Rsu e le organizzazioni sindacali del Polo di mantenimento delle armi leggere (Pmal) di Terni non possono più accettare vane promesse e quindi sosterranno con forza e con tutti gli strumenti a loro disposizione queste e le altre rivendicazioni utili a scongiurare ogni tipo di esternalizzazione dei compiti e dei processi produttivi core business e a salvaguardare la sopravvivenza del Polo di Mantenimento delle armi leggere di Terni”. Così scrivono, in una lettera aperta e congiunta, le Rsu e le organizzazioni sindacali Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Pa, Usb Pubblico impiego e Confintesa Fp del Pmal di Terni, rivolgendosi alla Delegazione della IV Commissione (Difesa) della Camera dei Deputati, in visita oggi proprio al Pmal di Terni, “nella speranza che la competenza e la sensibilità di codesta delegazione sapranno rispondere con immediatezza alle ineludibili richieste”.
Durante la visita, il coordinatore delle Rsu, Roberto De Cesaris, insieme ai rappresentanti locali delle organizzazioni sindacali, ha spiegato ai parlamentari le principali criticità e obiettivi sindacali per il rilancio e lo sviluppo dell’importante realtà produttiva ternana.
“A causa dell’elevata anzianità anagrafica media del personale – si legge nella lettera – la pianta organica dell’Ente, fissata in 384 dipendenti civili, si è andata progressivamente svuotando ed è attualmente scesa a circa 200 unità (una carenza del 48%), nonostante gli ultimi ingressi del personale civile neoassunto, soprattutto con profili tecnici, a seguito del piano di reclutamento iniziato con i concorsi per assistenti del 2022 e del 2023 (per l’ultimo concorso bandito nel 2024, dopo esattamente un anno, non si conoscono ancora le date degli esami). Inoltre, i ritardi nell’emanazione e nell’espletamento dei concorsi e la sostanziale riduzione del turn over hanno causato una disastrosa dispersione dell’elevato know-how acquisito negli ultimi 40 anni, che avrà gravi conseguenze sia nei settori tecnici, sia nel settore amministrativo e nei quadri direttivi civili, già impoveriti dalle suddette carenza e sovraccaricati dagli oneri di multipli incarichi e responsabilità”.
“Senza la realizzazione di un ulteriore e immediato piano straordinario di assunzioni di personale civile, tecnico e amministrativo – si legge ancora nella lettera – non sarà più possibile scongiurare il ridimensionamento se non la stessa chiusura di questo insediamento logistico”.
La delegazione parlamentare della Commissione Difesa della Camera era composta da Pino Bicchielli (Noi Moderati), Paola Chiesa (Fratelli d’Italia) e Roberto Bagnasco (Forza Italia). È stata accolta dal direttore, generale Francesco Nasca.
I deputati hanno potuto constatare “l’elevato livello di specializzazione e innovazione del personale che lavora nella struttura, che rappresenta un centro di eccellenza nazionale per il mantenimento in efficienza dell’armamento individuale e di reparto delle forze armate”.
“Il Polo svolge una funzione fondamentale per la sicurezza del nostro Paese, assicurando il supporto tecnico-logistico sia sul territorio nazionale sia all’estero. Abbiamo avuto modo di apprezzare il lavoro svolto dal personale militare e civile che opera nella Caserma”, si sono limitati a dichiarare i tre parlamentari.