Terni ha ricordato oggi il primo bombardamento alleato sulla città. Era l’11 agosto 1943, ire 10,29. Sulla città si scaricò una pioggia di circa 500 bombe e i civili morti furono circa 500. Fu solo l’inizio perché Terni fu bombardata ripetutamente nei mesi successivi.
“Una giornata che portò distruzione e tante vittime nella nostra città – ha detto l’assessore Marco Schenardi, delegato a rappresentare l’amministrazione comunale – però credo che debba essere anche la giornata di tutte quelle persone che con orgoglio, determinazione e grande dignità permisero alla nostra città di risorgere, non solo dal punto di vista architettonico ma soprattutto dal punto di vista sociale, culturale e morale. A noi oggi spetta il compito – ha aggiunto l’assessore – di custodire e rispettare tutta quella sofferenza e tutto quello che le persone, dopo di loro, hanno fatto per donarci questa grande città”.
La regione dell’Umbria era presenta con l’assessore Thomas De Luca e i consiglieri, Maria Grazia Proietti, Laura Pernazza e Francesco Filipponi.
“Oggi Terni ricorda la ferita che ha segnato indelebilmente la sua storia. L’11 agosto 1943 i bombardamenti aerei non hanno solo barbaramente massacrato oltre mille civili inermi ma hanno strappato e cancellato parte della sua identità – ha scritto in una nota l’assessore De Luca – Un vuoto che l’ha resa profondamente diversa dal resto della regione non solo in termini urbanistici. Un vuoto che è stato colmato solo grazie all’operosità e alla tenacia dei suoi cittadini che l’hanno ricostruita dopo che era stata rasa al suolo.
Quell’inferno rimasto inciso per sempre nella carne della città dell’acciaio è lo stesso che oggi vediamo a Gaza.
Ed oggi proprio da Terni dobbiamo dire con forza che non esiste giustizia per le vittime dei bombardamenti del ’43 finché continueranno ad essere straziate altre vite dalle bombe.
Non c’è pace e senza un completo e globale disarmo. Non esiste memoria se la guerra trova ancora spazio nella nostra cultura e nelle nostre vite”.
La provincia di Terni era rappresentata dal capo di gabinetto Raffaello Federighi.
“La guerra costituisce il fallimento estremo della politica. Torti e ragioni sulle cause delle guerre devono tacere di fronte alla memoria delle vittime, nessuna delle quali è di serie B” ha commentato Federighi aggiungendo che il primo bombardamento angloamericano su Terni rappresenta “Un fatto ancora impresso nella memoria collettiva”.
“Oggi si parla disinvoltamente di guerra e in genere lo fa chi non la conosce. I soldati di professione – ha sottolineato Federighi – fanno di tutto per evitare le guerre perché sono consapevoli degli orrori che esse generano, auspico quindi che chi ha responsabilità istituzionali faccia lo stesso”.