Rifondazione Comunista di Terni risponde alle odierne affermazioni rese dal sindaco (ne parliamo in altra parte del giornale.
Riferendosi al sindaco Rifondazione parla di “delirio patologico diffamante e diffamatorio” e lo definisce “un bullo arricchito”.
LA NOTA DI RIFONDAZIONE COMUNISTA
Quando dici ad un bullo che non mette paura automaticamente cessa di avere forza di influenza e di intimidazione.
Ridimensionato il modus operandi, rimane il delirio patologico diffamante e diffamatorio di chi non è in grado di interloquire sul piano della dialettica politica.
Perché dialettica non ne ha.
Tolta la postura fisica, è assordante l’assenza di quella intellettuale.
E così che il sindaco, ferito nell’orgoglio, tenta maldestramente di spostare l’attenzione dal fatto eclatante: la città che reagisce, il corpo sociale che deride quel senso di onnipotenza data dalla postura mussoliniana e dalla servitù ossequiante.
Il giochino della delegittimazione dell’avversario o in questo caso del contestatore appare infine per ciò che è: paura.
Così i contestatori diventano drogati e spacciatori, i giornalisti cogl*oni, i cittadini attivi gente che deve essere “fottuta uno a uno”.
E con l’aver tirato in ballo la tragedia dei due ragazzi morti in conseguenza di assunzione di sostanze abbiamo davvero toccato il capolinea dell’umanità; mentre colui che urla rimane solo ciò che è: un bullo arricchito che può comprare consenso e fedeltà ma non rispetto.
Spetta ora alla città di Terni, quella che si ritrova nelle parole che gli abbiamo rivolto, dimostrare davvero che “non fa paura a nessuno”