La distribuzione dei carburanti “non fa più parte del nostro core business, perchè abbiamo fatto una scelta green e dobbiamo essere coerenti con essa”, quindi “se nell’ambito di un percorso di valorizzazione ci fosse la possibilità di uscirne non scarteremmo quest’opzione”.
Lo ha dichiarato l’amministratore delegato di Erg, Luca Bettonte, a proposito della joint venture con Total che conta circa 3 mila punti vendita. Al momento, ha però specificato Bettonte “non ci sono trattative in corso”. Tuttavia, se dovesse presentarsi l’occasione non dovrebbe essere difficile approfittarne, perchè “la joint venture è stata costruita in modo che i soci abbiamo una grande flessibilità”.
“Forse da quest’anno potete non chiamarci più petrolieri”, perchè “siamo orgogliosi del nostro passato, ma dobbiamo guardare avanti e ormai siamo un’azienda green”, anzi “vogliamo essere l’Eni del vento” ha aggiunto il Presidente di Erg, Edoardo Garrone, il quale, in pratica ha scritto la parola fine a 70 anni di attività petrolifera della famiglia , certificando che la trasformazione del gruppo genovese in azienda attiva solo nell’energia rinnovabile, partita annI fa, è ormai compiuta.
Tutto ciò In occasione della visita alla centrale idroelettrica di Galleto, acquisita lo scorso anno da E.on.
Garrone ha sottolineato come ormai per la Erg sia “più importante vedere se piove o tira vento piuttosto che sapere quale sia il prezzo del petrolio”.
Nel 2008, ha aggiunto il vicepresidente Alessandro Garrone, “eravamo un’azienda petrolifera” con raffinerie e “ci muovevamo in un settore ad altissima volatilita’”: da allora il gruppo “ha disinvestito 3,3 miliardi di asset petroliferi e ne ha reinvestiti 3,9 sostanzialmente in energie rinnovabili, distribuendo anche 800 milioni di dividendi”.
Erg entro’ nel settore delle rinnovabili nel 2006 con l’acquisizione di Enertad e, da allora, ha portato avanti una nuova strategia sempre più verde, che l’ha condotta in Italia al primato nell’eolico con 1,7 Gw di capacità installata, e all’ottavo posto nell’idroelettrico con una produzione di 1,8 TWh l’anno. Dei 3,9 miliardi di euro reinvestiti negli ultimi otto anni, 3 sono stati riservati all’Italia: di questi, circa 1 miliardo è finito a Terni dove ha acquisito 16 centrali idroelettriche.
Il piano strategico al 2018 prevede una crescita di circa 600 MW della potenza installata nell’eolico all’estero.
La Erg inoltre “guarda con interesse al 2018”, quando dovrebbe essere abolito il mercato tutelato dell’energia elettrica, per sbarcare sul business del retail. Lo ha anticipato l’AD, Bettonte : “Per noi – ha aggiunto Bettonte – potrebbe essere una grande opportunità”, anche se “non abbiamo al momento un rapporto diretto con il cliente: ma questo potrebbe non essere uno svantaggio, perchè dovendo partire da zero non saremmo appesantiti da strutture distributive”. In ogni caso, ha specificato, “non siamo ancora pronti, perchè bisogna capire come avverrà, con che termini e con che tempi. Quello che ci interessa, però, è che sia un mercato davvero concorrenziale”.