Sui megamanifesti di Casapound contro i progetti di accoglienza che sono comparsi in alcune zone di Terni interviene, ad una settimana di distanza, ARCI che, insieme all’associazione San Martino, di quei progetti è parte attiva.
“A una settimana dalla comparsa dei megamanifesti abusivi contro profughi e progetti di accoglienza sarà il caso che l’opinione pubblica sappia quali sono state le multe per l’imbrattamento e il mancato rispetto del decoro urbano nei confronti di Casapound Terni.
I manifesti infatti non solo sono stati firmati – scrive in una nota l’ARCI di Terni – ma anche rivendicati.
Il progetto SPRAR di Terni nei prossimi giorni ultimerà la ripulitura della facciata de Liceo Tacito, dove peraltro si diplomerà anche un ragazzo che è stato ospite nel progetto di accoglienza del Comune di Terni con sua mamma diversi anni fa. Insomma al “Classico” lo SPRAR di Terni celebrerà nei prossimi giorni una serie di successi per nulla scontati: integrazione vera, senso di comunità e civismo declinati nel modo più concreto possibile. Risultati da intestare esclusivamente al personale e alle risorse dei Progetti SPRAR.”
LA MULTA E LE RISORSE NON UTILIZZABILI PER ALTRO
“Speriamo – si augura l’ARCI – sia già stata fatta una multa, altrimenti viene da pensare male.
Fa specie infatti che nei prossimi giorni ci sarà una scadenza puramente tecnica/telematica per accreditarsi nei siti del Ministero di Salvini in attesa che il Ministro durante l’estate emani il decreto sul futuro del’accoglienza e a Terni già compaiono striscioni preventivi.
Se una multa non c’è allora c’è stata una imbeccata… Si vuole animare Casapound per far politica da dietro le quinte con gli striscioni abusivi, evitando qualsiasi confronto tecnico?
Si vuol portare avanti il gioco tra indiani e cowboy che nell’ultimo anno ha animato tante questioni cittadine?
In una fase in cui da 3 anni non ci sono più arrivi di profughi abbandonare progetti per l’accoglienza di massimo 70 persone e mandare indietro 1.500.000 di euro all’anno sarebbe surreale. Risorse che sono sempre servite a gestire un fenomeno molto più ampio che esisterebbe comunque (molte centinaia di persone che non sono nei progetti) ma senza governo e senza servizi. Decisione che sarebbe presa anche sopra la testa dei comuni della Valnerina coinvolti. Sarebbe l’inizio dell’insicurezza vera, di percorsi autentici di marginalità, clandestinità e pericolo. Siamo convinti che un’eventuale scelta di questo genere sarebbe motivo di grande preoccupazione anche per Prefettura e Questura.
I progetti SPRAR/SIPROIMI sono la risposta non sono il problema, tant’è che durante l’estate il Ministro Salvini, appunto, emanerà il Decreto per la prosecuzione di questi servizi. E quei soldi, ormai va detto con chiarezza, non si possono utilizzare per anziani, ragazzi o per le buche: il Governo italiano dovrebbe mandarli indietro alla matrigna UE, tutti quanti, centesimo per centesimo.
“Prima i ternani” – conclude ARCI – dovrebbe voler dire non cancellare servizi che funzionano e non buttar via tante risorse che rimangono interamente sul territorio (affitti, spesa, visite mediche, attività culturali, ripuliture varie dei muri o manutenzione dei giardini, e una ventina di persone impiegate…). Proprio ora che si stanno portando avanti percorsi di inserimento socio-lavorativo tanto con l’assessorato al welfare che ai lavori pubblici.”