Il Museo Archeologico di Terni ospita la mostra “Giulietta Bolli: incontro tra storia e pittura” a cura di Franco Profili. Si tratta di un’esposizione che è stata interamente pensata a misura degli spazi e dei reperti del museo.
Il tema è quello delle foglie, dei fossili e dei nidi in aperto dialogo con le testimonianze del passato. Elementi che animano i dipinti di Giulietta Bolli collocando le rappresentazioni in un contesto di suggestiva spettacolarità.
La pittura realista, con precisa adesione alla realtà, il senso della composizione semplice, ma capace di creare visioni oniriche, connotano composizioni che si distinguono per lo stile incisivo ed esiti formali di notevole interesse.
“Con Giulietta Bolli, spiega il curatore Franco Profili – torniamo a trattare un’arte pittorica che a partire da modi profondamente legati alla tradizione di queste nostre terre (e per modi non intendo quelli legati alle diverse tecniche ma al vissuto ed alla materia di cui è fatta la gente che qui abita) arriva, proprio sulla spinta di questa mostra, ad una specie di sfida lanciata a se stessa ed alle proprie consolidate certezze. Il risultato di questo processo creativo è che ognuno di questi lavori è figlio dei precedenti e madre dei successivi e che questa mostra è un punto di arrivo e allo stesso tempo di partenza verso qualcosa che non conosciamo ma che di certo non potrà più essere come il prima. Giulietta ha scavato, elaborato e lavorato dentro la materia di cui è fatto il suo mondo – conclude Profili – e lo ha fatto senza nulla perdere dello stile che tutti le riconoscono”.
“Tutto sembra sul punto di potersi dissolvere da un istante all’altro. Sono queste cifre stilistiche – evidenzia il critico d’arte Davide Silvioli – a principiare la silenziosa ma incessante e vicendevole interdipendenza – forse senza possibilità d’estinzione – fra la figura e le atmosfere vibranti delle superfici in erosione che la generano, quasi come a farla emergere dalle loro profondità oppure come ad assorbirla. Indubbiamente, nel mezzo di tante attitudini linguistiche, ad affiorare con maggiore riconoscibilità è una sensazione di caducità declinata nelle più estese derivazioni di significato del termine. Instabile, effimero, indefinito, indeterminato, tutti attributi che ben contribuiscono a inquadrare l’essenza intima della pittura di Giulietta Bolli senza mai, però, riuscire a perimetrarla in maniera conclusiva. Forse perché il suo lessico si nutre, prima di ogni altro stimolo, più di interrogativi che di risposte. Difatti, pare che esso tragga linfa e ragion d’essere proprio dell’impossibilità di giungere a un’evidenza ultima, trovando in questa correlazione irrisolta nei confronti dell’immagine dipinta – conclude Davide Silvioli – il risvolto più poetico del sentire della pittrice e del suo modo di confrontarsi con l’arte”.
La mostra di Giulietta Bolli a cura di Franco Profili, allestita al Museo Archeologico di Terni, è visitabile fino a novembre dal martedì alla domenica: fino al 26 ottobre dalle ore 10 alle 13 e dalle 17alle 20, dal 27 ottobre dalle ore 10 alle 13 e dalle ore 16 alle 19.