Ha tentato di avvelenare un anziano che lei diceva di considerare come un nonno. Lo ha fatto facendogli ingerire al posto dell’acqua del comune liquidi per auto “paraflu”. E’ successo a Sant’Antonino di Susa, hinterland di Torino. Protagonisti un anziano di 88 anni e la sua badante peruviana di 46.
“L’ho portato al mare, alle feste, con me è tornato a vivere” , sosteneva la donna con i vicini. Due giorni fa, invece, è stata arrestata.
Era il 23 giugno 2019 e l’ uomo venne ricoverato in Rianimazione, in gravi condizioni, riuscendo a riprendersi soltanto dopo molti mesi. E’ stata la stessa badante a dire ai medici che il suo assistito era in quelle condizioni perché “aveva bevuto il liquido refrigerante”. La conoscenza tra i due, del
resto, andava avanti da diversi mesi, tanto che nel 2016 la donna aveva anche acquisito la nuda proprietà dell’alloggio dell’anziano.
L’ uomo non ha figli, ma c’ è un amministratore tutelare, che non ha nascosto i sospetti sul passaggio di proprietà della casa, è intervenuto e ha denunciato la donna per ‘ circonvenzione di incapace’ , procedimento giudiziario che stava andando avanti proprio in questi giorni, con un’ udienza fissata proprio per oggi, rinviata dopo l’arresto della donna.
Alla badante peruviana è stato anche intimato di lasciare la casa, ma non lo ha fatto: ha continuato a vivere con l’ uomo e ad accudirlo. Come non fosse successo nulla.
Due anni dopo quella bottiglietta sul tavolo, la corsa in ospedale e l’avvelenamento, è stata accolta la richiesta della misura cautelare, che era stata respinta precedentemente perché secondo il gip non c’erano abbastanza elementi per sostenere la tesi dell’accusa relativa al tentato omicidio. Il ricorso ha dato ragione agli inquirenti. Ed è così che la donna , è stata arrestata dai carabinieri di Susa. Ora si trova ai domiciliari.