“Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur”. Ricorre a una locuzione latina, il segretario provinciale della UIL di Terni, Gino Venturi, per descrivere il continuo assorbimento da parte del capoluogo regionale di molti centri direzionali. Infatti, gli accorpamenti in atto, o già avvenuti, hanno portato, tutti, al trasferimento a Perugia dell’organo decisionale. Mentre a Roma, per mesi, si discuteva, Sagunto venne espugnata (da Annibale).
Qui non si discute nemmeno, si sposta e via.
Sia chiaro: “Non siamo tuttavia per niente rassegnati ad assistere passivamente alla spogliazione continua della nostra città e del suo territorio”, scrive Venturi.
Uno dei prossimi centri decisionali che finirà a Perugia è quello della Camera di Commercio.
“Mentre a Terni ci si prepara alle elezioni – scrive Venturi – va intanto avanti l’iter per la soppressione della Camera di Commercio. C’è un modo concreto per le forze politiche ternane di opporsi ed è quello di impegnare immediatamente le proprie rappresentanze nazionali e di mobilitare i parlamentari umbri perché sia modificata la normativa che sta portando alla soppressione delle Camere di Commercio della grandezza come quella di Terni.
Le stesse forze politiche, ma anche le forze sociali, dovrebbero nel frattempo sviluppare opportune sinergie con le altre città che si trovano nella stessa situazione di Terni.”
Gino Venturi, nel suo intervento fatto all’assemblea dei lavoratori delle autonomie locali (del quale vi proponiamo uno stralcio) ha denunciato:” la lenta ma corposa spogliazione della città di centri decisionali della pubblica amministrazione ma anche di tante importanti realtà associative. Una alla volta, per non dare nell’occhio, ma in modo consistente. La politica del carciofo, appunto. A fronte di ciò non si è sviluppata nella città la consapevolezza della gravità del processo in atto.”
“Quello del depauperamento del territorio – ha aggiunto Gino Venturi – è un problema fondamentale e lo deve essere per quanti hanno a cuore veramente il bene delle nostre città. E’ necessaria dunque una forte mobilitazione di forze politiche e corpi intermedi. Su questo tema i diversi schieramenti politici ternani dovrebbero sviluppare un’azione comune e sinergica e dovrebbe anche essere un impegno concreto di qualsiasi candidato sindaco.C’è inoltre il rischio – ha concluso il segretario della UIL – dopo aver sostanzialmente distrutto senza aver ottenuto alcun risultato tra quelli promessi, le Province l’ATI, l’ATER di ripetere l’esperienza negativa per altre importanti strutture della pubblica amministrazione. Nell’immediato sono intanto obiettivi possibili quelli di evitare la soppressione della Camera di Commercio, l’eliminazione dell’odiosa tassa tevere-nera, di evitare la chiusura di centri INPS e la definizione di Terni come reale sede dell’ASL2 Umbria.”