È ripresa con un appuntamento estremamente interessante l’attività culturale del Gruppo Archeologico DLF di Terni. La Sala Convegni del Centro Multimediale, infatti, ha ospitato il noto archeologo Carlo Virili del Dipartimento di Scienze dell’Antichità della Sapienza Università di Roma, che ha affrontato il tema “Ripartire dalle origini. La protostoria della conca ternana e i processi verso l’urbanizzazione della città di Terni”.
“Non si poteva non parlare di origini, in questo primo atteso appuntamento, la responsabile del Gruppo Archeologico DLF Maria Cristina Locci, quelle origini protostoriche della nostra città “Interamna Nahars“ che troppo spesso siamo soliti dimenticare, risalenti tra la tarda età del bronzo e la prima età del ferro. Dal II millennio a.C la conca ternana fu coinvolta in una serie di manifestazioni archeologiche, tra cui l’impianto della necropoli delle Acciaierie, da cui si evince l’avvio di percorsi socio-economici-politici complessi, i cui esiti si tradurranno in forme di selezione e concentrazione dell’abitato in un’unica sede occupata fino ad oggi. Sempre ad allora risalgono le ragioni dei processi dialettici, spesso non lineari, che condurranno verso l’urbanizzazione della futura città, la cui “Cultura di Terni” rappresentò una delle più importanti tra quelle dell’Italia protostorica.” “È importante capire come, ha spiegato Virili, ad un certo punto, più o meno allo scorcio del secondo millennio a. C. circa il 1950, la città di Terni, ma più che altro i suoi riverberi indiretti nella grande necropoli dell’acciaieria, sembra strutturarsi. Sembra strutturarsi in gruppi parentelari, dotati però all’interno di una sorta di articolazione socio-economica, quindi forme di complessità sociale. Il punto è capire come queste forme embrionali di complessità sociali evidenti all’interno dei corredi della necropoli, abbiano dato il via e l’impulso per la costruzione di un sito diciamo protourbano. Ecco allora che è possibile, ma questo è tutto da verificare – intanto come dire, si getta il cuore oltre l’ostacolo in questo senso – che appunto intorno al 1000 avanti Cristo e poi ancora meglio tra il Novecentocinquanta del Novecento avanti Cristo dei personaggi eminenti dell’elite che si stavano formando in seno alla compagine sociale abbiano deciso di aggregarsi e di strutturare le prime forme stabili di occupazione di quella che poi sarà la città di Terni, i cui esiti, meglio definiti e meglio delineati, saranno poi nel periodo che potremmo chiamare etruschi-italico, quello vero e proprio dei Naharti, quello della necropoli di San Pietro in Campo, di Alterocca, cioè intorno al settimo sesto secolo. Se noi conosciamo bene che tra settimo e sesto secolo sicuramente esiste una struttura dai caratteri urbani quali la città di Terni, proviamo a capire se le premesse sono state gettate due secoli prima. Premesse che non possono inevitabilmente tralasciare il grande sistema perilacustre del lago di Piediluco e della Conca Velina che per certi versi ha segnato una eredità culturale ai primi gruppi complessi che hanno forse strutturato, tra il 1950, i prodromi, la struttura embrionale della città di Terni.”
La relazione dell’archeologo Carlo Virili è stata allietata dalle note del violino di Francesca Stefanini che ha accompagnato l’attore Stefano de Majo in una breve ed esclusiva performance.