Sono circa 3 mila 500 i nuovi casi di sieropositivi in Italia, l’anno. Ecco perché “è necessario farsi il test HIV” – sostiene Roberto Desi, ESEDOMANI TERNI.
“Il test è l’unico modo per conoscere la propria condizione sierologica, ma farsi un test è diventato abbastanza facile, si può fare l’autotest comprandolo in farmacia; ci si può rivolgere a centri pubblici e privati nei quali è garantito l’anonimato; si può andare al reparto malattie infettive dell’ospedale di Terni.”
E’ l’unico modo per individuare il contagio. “Si dovrebbe effettuare almeno una volta l’anno – aggiunge Desi – soprattutto dovrebbero farlo coloro che hanno attività sessuale piena, attiva.”
La sieropositività , oggi, fa molto meno paura rispetto ai decenni precedenti.”L’HIV, ormai – afferma Desi – è diventata una malattia cronica, curabile, per fortuna, però , l’esito positivo della malattia dipende dall’aver scoperto immediatamente il proprio stato sierologico che significa anche avere una qualità e una aspettativa di vita in linea con quelle delle persone sieronegative”.
Sono stati una centinaio i test gratuiti e anonimi che sono stati effettuati oggi dall’associazione ESEDOMANI che, come ogni (ormai dal 2013) ha organizzato una serie di iniziative per la ricorrenza della giornata mondiale contro l’AIDS, il 1 dicembre.
Non esistono più soggetti a rischio, rispetto alla malattia. Infatti “la maggioranza delle persone colpite è eterosessuale – sottolinea Desi – poi ci sono i gay, poi le donne e infine soggetti con problemi di dipendenza da sostanze stupefacenti. Si è azzerata la trasmissione madre-figlio, della malattia.”
Una novità è in arrivo per gli irriducibili del sesso insicuro, coloro che non utilizzano profilattici.
Anche in Italia è disponibile la PREP, la pillola preventiva, che dà una risposta efficace. “Noi dobbiamo arrivare a queste persone che non usano il profilattico. La comunità scientifica ormai ci dice che le persone sieropositive in trattamento non hanno possibilità di contagiare gli altri , la trasmissione del contagio avviene solo da parte di coloro che non sanno di essere sieropositivi o che non sono in trattamento.”
“Prevenzione, accesso al test, nuove strategie da affiancare al profilattico – conclude Desi – solo così si può fermare il prodursi di questi migliaia di nuovi sieropositivi l’anno, in Italia”.