Per un riconoscimento pubblico da parte della comunità narnese, Geppino Micheletti, medico internista, ha dovuto aspettare cinquanta anni dalla sua morte.
Ma, come si dice, non è mai troppo tardi: come sia, una targa da oggi ricorderà per sempre la sua azione a favore dell’ospedale narnese, che tirò letteralmente fuori dalla preistoria, iniziandolo ad un rinnovamento che lo ha fatto diventare importante.
Geppino Micheletti era anche ricordato per aver perduto i suoi due figli nella strage di Vergarolla, spiaggia di Fiume, nel 1946, in un attentato organizzato dai comunisti di Tito. In quella occasione, ben sapendo della sorte dei suoi due ragazzi che si trovavano in spiaggia a fare i bagni, Micheletti continuò ad operare per ben quarantotto ore. Alla fine gli rimase un solo calzino che portò sempre nella tasca del suo camice.
L’unico riconoscimento pubblico narnese il medico l’ha avuto soltanto con una targa del Bar Gnocchetto, che frequentava quando era in vita. Nel cimitero di Trieste invece una stelo lo ricorda quale eroe civile.