Un convegno a Terni, con la partecipazione di numerose forze dell’ordine europee, in vista di un progetto capace di affrontare il problema dei fenomeni di radicalizzazione e di estrimismo religioso che sempre di più maturano in ambito carcerario. L’appuntamento si è tenuto al Palasi ed ha visto la presenza delle forze dell’ordine italiane, olandesi, francesi, portoghesi e di Cipro. “Il nostro comune è capofila di questo progetto – ha dichiarato il sindaco Leopoldo Di Girolamo – che punta alla prevenzione dei fenomeni di radicalizzazione e di estremismo all’interno delle carceri. Si tratta di un’iniziativa che ha degli aspetti formativi rilevanti rivolti agli operatori dell’amministrazione penitenziaria ma in generale a tutte le forze dell’ordine, in particolare quelle specializzate sui temi del terrorismo e della prevenzione”. “Il fenomeno della radicalizzazione dell’estremismo religioso in carcere in Italia è più contenuto rispetto ad altri Paesi come la Francia, ha detto il vicecapo della Polizia Antonino Cufalo, ma è stato avviato da tempo un monitoraggio attento. È necessario pervenire a soluzioni condivise, guadagnando una piattaforma normativa che consenta di dare risposte in maniera standardizzata. L’Italia, ha sottolineato il vicecapo della polizia, si sta facendo promotrice di iniziative per realizzare questo miglioramento di comunicazione multilaterale”. Secondo Cufalo “la metodologia del lavoro è una buona pratica italiana e la sua esportazione, già proposta, costituirebbe un valore aggiunto”.
L’appello a “collaborare e trovare punti di accordo per far fronte al problema” dell’estremismo religioso è stato lanciato anche da Geert Priem, segretario generale del Cesp, il Consiglio europeo dei sindacati di polizia. “Molti Governi – ha detto Priem – non sono in grado di comprendere su cosa si fondi la radicalizzazione. C’e’ bisogno di altre analisi per studiare il fenomeno e trovare una soluzione”.