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Una cerimonia laica nel suo stadio. Così l’addio a Mario Cicioni, sindaco di “Cicionia”, lo ha chiamato affettuosamente l’ex sindaco di Terni, Giacomo Porrazzini, della quale giunta, Cicioni ha fatto parte come assessore all’urbanistica, dal 1978.
Con la tribuna stracolma di persone. In tanti gli hanno voluto rendere l’ultimo omaggio. Una cerimonia laica , ma non solo. Un saluto e una benedizione, infatti, l’ha data anche don Edmund, parroco di San Matteo, così come aveva chiesto lo stesso Cicioni.
“E’ difficile dire addio a Mario – ha detto Porrazzini – perché se c’era una persona che incarnava la felicità e la pienezza del vivere, questa felicità e pienezza di vita, era lui, Mario.Anche per questa ragione il vuoto che sentiamo e sentiremo , per la sua morte, è così. Una partecipazione così vasta e commossa, qui oggi – ha aggiunto Porrazzini – con lui e per lui , di persone che lo hanno stimato e gli hanno voluto bene, testimonia tante e quali relazioni umane vengano colpite oggi dalla sua scomparsa. Colpite ma non spezzate perché tutti noi sentiamo il ricordo grato e affettuoso di quanto ha saputo donarci nel corso della sua vita.” Porrazzini ha poi definito Cicioni un uomo con “una personalità forte e poliedrica, con una tratto di unitarietà e di coerenza che sta nella passione e nel disinteresse personale, nella generosità dell’impegno, nella curiosità intellettuale.E’ stato un dirigente politico di grandi capacità, un ottimo amministratore pubblico, un appassionato e stimato dirigenti sportivo, nelle varie fasi della sua vita. Aveva una straordinaria capacità di ascolto, di mediazione, di relazione, di condivisione, di rappresentare il quartiere, il suo territorio, il suo popolo, una capacità che aveva portato alcuni, per scherzo o per timore, a chiamare Cicionia il territorio di Gabelletta, Borgo Rivo e campitello , in questa parte di città, Mario era considerato una sorta di sindaco”.
Prima di Porrazzini aveva ricordato Cicioni, l’ex assessore Giorgio Stablum, Maurizio Castellani, Luigi Bucciarelli, Alberto Favilla, Giampiero Micciani.Micciani ha ha detto che con la morte di Ciccioni “abbiamo perso un dirigente capace che ha contribuito a creare lo società del Campitello di cui è stato presidente per 25 anni. E noi stiamo qui, su questo campo che lui ha fortemente voluto. Nessuno potrà cancellare quello che ha fatto, anche come dirigente del comitato regionale della federcalcio” .
Era presente anche il presidente del consiglio regionale dell’Umbria, Donatella Porzi.
La Porzi ha parlato di Cicioni come di “un uomo straordinario, per la capacità di stabilire relazioni, di stabilire empatia, di essere garbato , elegante e raffinato, nel suo porsi.Lo ricorderò sempre – ha aggiunto la Porzi – ricorderò i suoi i consigli quando mi sono affacciata alla vita politica”.
Il sindaco Di Girolamo ha detto, fra l’altro che Cicioni apparteneva a quella categoria di persone che “anche quando non sono più in prima fila nella vita pubblica, riesce a conservare quella coerenza, quel rigore e quella fedeltà ai propri ideali. Anche questa sua seconda esistenza sportiva, da educatore, è stata una logica continuazione della sua visione, del mondo, della vita e della società. Oggi Terni ha perso un altro suo figlio, una persona che ci ha dato tanto e che ha rappresentato, anche a persone come me, un esempio”.