La ricorderà come una brutta avventura e con qualche brivido sulla schiena, Andrea Banchetti, la vicenda che, suo malgrado, l’ha visto protagonista. Il tecnico ternano , infatti, si trovava a bordo dell’aereo della Egypt Air, dirottato ieri mattina su Cipro. Ed era l’unico italiano a bordo.
Lo abbiamo raggiunto telefonicamente nell’albergo di Larnaca, dove è stato sistemato. ” Sto bene – ci dice – mi sono messo subito in contatto con mia moglie e torno domani sera (questa sera per chi legge) in Italia con un volo che atterrerà alle ore 22 a Milano Malpensa”.
Andrea Banchetti è ternano ma da 19 anni si è trasferito e vive a Genova. A Genova si è sposato e ha una figlia. Ma i suoi legami con Terni non sono mai venuti meno. “A Terni ho mamma, due fratelli, molti amici , ci torno non tanto spesso e comunque non quanto vorrei”. Grande tifoso della Ternana , è un affezionato lettore di Terni in Rete, e per questo lo ringraziamo.
Il volo dirottato era Alessandria-Il Cairo. “Io ho lasciato l’hotel di Alessandria alle 4 e alle 5 ero in aeroporto per imbarcarmi”.
I PRIMI DUBBI
“Il primo allarme si accende quando le hostess raccolgono i passaporti di tutti i passeggeri, non è una procedura normale che passano le hostess e raccolgono tutti i passaporti di tutti i passeggeri; erano passati più o meno 40 minuti dall’inizio del volo”.
SECONDO DUBBIO , IL MARE
“Poco dopo il fatto dei passaporti mi rendo conto che stiamo sorvolando il mare e mi domando che cosa c’entra il mare con il nostro viaggio; uno le pensa tutte, pensa che magari ha sbagliato aereo e che loro hanno sbagliato a farti salire e, invece, dopo qualche giro, siamo atterrati a Cipro, l’ho visto attraverso i televisori dell’aereo”.
E’ chiaro a tutti , a quel punto, che l’aereo è stato dirottato.
LA PAURA
“Si, ho avuto paura quando, dopo mezz’ora che eravamo sulla pista, ha fatto scendere tutti gli arabi; lì ho avuto paura perché ho pensato dal momento che ha fatto scendere tutti gli arabi che ce l’avesse con noi europei; eravamo rimasti in cinque sull’aereo; oltre me c’erano due scozzesi, un olandese e un inglese”.
IL LIETO FINE
In realtà tutto si è concluso in modo positivo. “Lui con noi non ci ha parlato mai, si rivolgeva a noi attraverso le hostess che cercavano di mantenerci calmi; ho avuto la sensazione che lui stesso volesse trasmetterci tranquillità; visto che fumava gli abbiamo offerto delle sigarette; ad un certo punto ha chiesto, sempre attraverso una hostess, chi fosse l’italiano, e ha fatto dire di stare tranquilli perché era tutto finito”. “Solo prima di uscire mi si è avvicinato e mi ha detto qualcosa, qualcosa che io non ha capito perché parlava malissimo mezzo arabo e mezzo inglese, mi piace pensare che abbia detto che siamo amici”.
“Sono molto arrabbiato con le autorità egiziane – aggiunge Andrea Banchetti – perché quell’uomo, un uomo disperato, non doveva salire su quel volo; aveva addosso anche una cintura, che solo dopo, a conclusione della vicenda, si è accertato non fosse esplosiva”.
Andrea Banchetti lavora in campo petrolifero, specificatamente , è un meccanico di turbine a gas, free lance , lavora per una ditta inglese che lo ha dato in prestito alla Sirio Sistemi Impianti di Prato che, a sua volta, lo ha mandato alla General Electric. Si trovava in Egitto “per uno start up in un impianto di etilene del Nuovo Pignone (Gruppo General Electric)”.
“Vorrei ringraziare la Farnesina perché si è mossa con rapidità , con me sono stati gentilissimi e hanno provveduto a supportare immediatamente mia moglie inviando a casa funzionari addetti della questura di Genova”.
Il dirottatore è stato arrestato. E’ stato definito un “soggetto psicologicamente instabile”.
“Era disperato e si vedeva che stava male, parlava a fatica con la bocca impastata” , ricorda Andrea.