Andrea Cionci del quotidiano Libero, attraverso Terni in Rete, replica al presidente della Fondazione Ternana Opera Educatrice (T.O.E.) , Luigi Carlini sulla vicenda relativa alla chiusura della Casa-Museo del generale Elia Rossi Passavanti.
QUI la risposta risentita di Luigi Carlini alle critiche rivoltegli dal quotidiano milanese.
Di seguito, invece, la replica di Andrea Cionci , l’autore degli articoli sulla Casa-Museo, di Libero, storico dell’arte, giornalista e scrittore.
Egregio Professore,
sebbene una difesa a mezzo stampa da parte Sua sia completamente legittima, non Le è lecito, tuttavia, affermare che io La abbia apostrofata con linguaggio irriguardoso perché semplicemente non è vero. Tutti i lettori potranno verificare leggendo il mio articolo su Libero QUI.
Ho scritto nell’incipit che non rispettare le volontà testamentarie di un eroe di guerra, per giunta a beneficio della collettività, è qualcosa che dovrebbe far arrossire di vergogna.
Lo ribadisco nel modo più assoluto e questo – ha ragione – mi qualifica, dato che per la mia scala di valori ritengo che un concittadino della levatura del Gen. Passavanti meritasse ben altra considerazione dalla Fondazione da lui stesso creata. Credo che con me siano d’accordo molti ternani.
Quindi, nessuna aggressione irriguardosa a Lei che, essendo presidente della Fondazione da pochi anni è, ovviamente, responsabile solo in piccola parte di una situazione che tuttavia continuo a ritenere non giusta. Penso, con questa seppur dura critica, di non incorrere nel reato di “lesa maestà”.
Ritengo anche che le giustificazioni da Lei addotte, senz’altro avranno una loro ragione di essere, ma non giustifichino l’attesa di 36 anni. Tutto questo tempo per un’inventariazione, un ascensore e un’uscita di sicurezza?
Sono passati 36 anni e la casa è stata aperta una volta sola. Punto. Non c’è molto da aggiungere.
Peraltro, negli ultimi tempi la Fondazione è stata sollecitata più e più volte dalla cittadinanza con petizioni e articoli sui giornali, ma con scarso successo.
Se ci fosse stata una buona volontà, ci si sarebbe potuti “arrangiare”: per i Beni culturali sono previste deroghe alle norme specifiche e alle norme di sicurezza.
Per quanto riguarda il numero di persone che può accedere alla Casa Museo, è consentito stilare un classico “documento di Valutazione e rischi” per regolare l’accesso del pubblico.
Ci sono tanti modi di risolvere: “Nihil difficile volenti”, dicevano i latini.
Invece nulla, da 36 anni. E Lei ammette pure che il Gen. Passavanti era un amico di famiglia. Figuriamoci se fosse stato uno sconosciuto…
Credo sarebbe stato più elegante da parte Sua un discorso del genere: “D’accordo, abbiamo capito che Terni ci tiene davvero e adesso chiederemo aiuti e permessi speciali per risolvere la situazione”.