Mentre nel resto d’Italia tornano a crescere le imprese artigiane – se ne registrano quasi 9mila in più nei primi nove mesi dell’anno, pari ad un tasso di crescita dello 0,67% rispetto alla fine del 2020 – l’Umbria viaggia in controtendenza.
Perde tra gennaio e settembre 2021 un totale di 35 aziende artigiane (pari a un – 0,17%): una perdita comunque contenuta, se paragonata ad altre regioni del centro Italia come le Marche, dove si sono registrate chiusure per 431 unità d’impresa, o l’Abruzzo che perde 148 imprese artigiane.
E’ quanto emerge dall’analisi Movimprese, condotta da InfoCamere sui dati del Registro delle Imprese della Camera di commercio dell’Umbria.
Al 30 settembre 2021 sono 20.264 le imprese artigiane operanti in Umbria, di cui 15.607 registrate in provincia di Perugia, le restanti 4.657 operanti a Terni. Il saldo tra aperture e cessazioni si registra positivo a Terni, che chiude al 30 settembre con 91 iscrizioni di nuove aziende e 55 cessazioni, mentre nel capoluogo il saldo è negativo, con 162 iscrizioni e 196 chiusure. In Umbria il flusso di imprese artigiane in ingresso nei primi nove mesi dell’anno è in aumento sia rispetto al primo anno di pandemia (236 iscrizioni al 30 settembre 2020), sia rispetto al 2019 (239 iscrizioni). Tuttavia resta sostenuto il numero delle cessazioni, tanto che rispetto ai livelli pre-pandemia l’Umbria perde sul campo ben 228 aziende artigiane.
A pesare sulla mancata crescita del comparto artigiano è, da un lato, la performance del settore delle costruzioni che tra il 2020 e il 2021 si conferma sostanzialmente “stabile”, mentre nel resto d’Italia si assiste ad una ripresa. In Umbria, nell’anno della pandemia, le artigiane operanti nelle costruzioni erano 7.637; dopo 12 mesi il saldo totale segna una crescita molto contenuta, a 7.656. D’altro canto perdono terreno le artigiane operanti nelle attività manifatturiere. Nei primi nove mesi del 2020 erano registrate in regione 4.977 aziende, al 30 settembre 2021 si registra una perdita secca di 56 unità.
Le 20.264 imprese dislocate nella regione danno lavoro a 19.527 addetti (fonte Inps ndr)
“Le imprese artigiane hanno un valore strategico per il territorio in cui sono inserite – riflette il Presidente dell’Ente camerale, Giorgio Mencaroni – acquistare da artigiani che utilizzano, ad esempio, tecniche tradizionali vuol dire mantenere vive queste tecniche e fare in modo che siano tramandate. Gli artigiani sono spesso sul territorio con botteghe e negozi, che contribuiscono a qualificare la propria via, la propria zona; comprare dagli artigiani vuol dire contribuire all’economia della città, aiutare il turismo e aiutare un’intera comunità”.