Luisa Ranieri è bravissima, ha dato anima al personaggio immaginato da Gabriella Genisi, il vice questore con tacco 12 e quinta di reggiseno, Lolita Lobosco. In questura, a Bari, dove è tornata dal Nord, sa farsi rispettare e si guadagna il rispetto di tutti grazie alla sua pervicacia sul lavoro, capace di trascorrere in questura anche il giorno di Natale, se serve a trovare le prove per risolvere un caso spinoso: una denuncia di stupro che coinvolge il suo primo fidanzato Stefano (Paolo Briguglia). Certo che la vita è strana: si ritrovano dopo 20 anni, in una situazione scomoda che peggiorerà pure perché dall’accusa di stupro (rivelatasi poi infondata) si passa all’accusa di omicidio. In mezzo all’indagine c’è tanta vita, quella di Lolì. I rapporti con la famiglia , non idilliaci, la madre è una straordinaria Lunetta Savino, quelli con l’amica magistrato (Bianca Nappi) che la sprona a trovarsi un uomo, i flashback di lei bambina sempre con il padre del quale conserva un ricordo di odio-amore. Varia umanità che le gira intorno come Trifone (Maurizio Donadoni) vecchio amico del padre che la scorrazza sul suo furgoncino con cui trasporta frutta. Luca Miniero, il regista, ci fa apprezzare Bari dove lo storia è ambientata. Con un tocco di nostalgia, quasi magico, quando i poliziotti, per augurare Buon Anno fanno un video e cantano “Il cuore è un zingaro” sul quale è stata mixata la voce di Nada, che ha cantato il pezzo insieme a Nicola Di Bari al Sanremo 1971, vincendolo. E c’è una cosa in sospeso: un appuntamento con un certo Danilo (Filippo Scicchitano), un ragazzo di 30 anni, un po’ più giovane di lei. Lei è indecisa però , forse, si butta.
In definitiva nessuna concorrenza in famiglia: questa vice questore Lobosco non ha niente a che spartire con il commissario Montalbano: solo il mare hanno in comune Bari e Vigata, non c’è nessun Catarella, non c’è nessun eterno fidanzato, non c’è nessuna casa sul mare e Lolita non nuota, almeno fino ad ora. E poi Lolita è femmina, femmina e alla sua femminilità non rinuncia, nemmeno in questura e nemmeno difronte a un questore mellifluo che la riempie di complimenti (Ninni Bruschetta) e dal quale lei svicola.
Quanto agli ascolti di sabato sera è stata nettissima la vittoria di C’è posta per te che ha superato il 30% di share. Ospiti-regalo: Stefano De Martino e Renato Zero.
De Martino ha parlato della sua infanzia difficile. “La vostra storia mi ricorda tanto la mia infanzia: il rumore delle gocce nella bacinella quando pioveva o le catenine d’oro che ho dovuto impegnare per potermi pagare il treno per i provini di Amici. E non dimenticherò mai gli occhi di mio padre, che non poteva dare tutto quello che voleva a suo figlio”. Una storia di indigenza. Poi , però quelle catenine le ha riscattate con gli interessi. “Grazie a quella donna lì” e indica Maria De Filippi. E la sua vita, e quella della sua famiglia, è totalmente cambiata. Una favola, quasi. Senza quasi.
I 10 PROGRAMMI PIU’ VISTI DI SABATO 20 FEBBRAIO
1) C’è posta per te, Canale5: 6.171.000 spettatori (share 30,34%)
2) I soliti ignoti, Rai1: 4.810.000 spettatori (share 18,35%)
3) L’eredità-Il weekend, Rai1: 4.659.000 spettatori (share 22,00%)
4) Striscia la notizia, Canale5: 4.647.000 spettatori (share 17,68%)
5) Caduta libera – Il weekend, Canale5: 3.680.000 spettatori (share 17,94%)
6) Amici, Canale5: 3.526.000 spettatori (share 23,05%)
7) Verissimo, Canale5: 3.001.000 spettatori (share 23,29%)
8) Beautiful, Canale5: 2.927.000 spettatori (share 16,03%)
9) Linea Verde Life, Rai1: 2.348.000 spettatori (share 15,86%)
10) Le parole della settimana, Rai3: 1.982.000 spettatori (share 7,54%)