Un colpo al cuore il docu-film su Paolo Borsellino. Mai morte fu più annunciata come quella del giudice palermitano. Non a caso è stato scelto un titolo eloquente: “Adesso tocca a me”.
Seppure fosse così annunciata non è stato fatto nulla per evitarla. E, oltre alla vita del giudice è stata sacrificata anche quella degli uomini della scorta. E’ emerso, dal racconto che è stato fatto, che sono stati tanti, poliziotti, carabinieri e finanzieri che si sono proposti per entrare a fare parte della sua scorta. Sono emersi i delicati equilibri famigliari con i figli del giudice preoccupatissimi per la sorte del loro genitore:”perché lo devi fare tu, perché non ti fai trasferire a Roma?” Ma, naturalmente, non c’è stato verso di far cambiare idea a Paolo Borsellino. Deluso, amareggiato, stordito da quello che era accaduto al suo amico, Giovanni Falcone.
“La Sicilia onesta, i padri di di famiglia, i lavoratori, sono con lei, dottore Borsellino”, fra le lacrime glielo dice un robusto ristoratore che è lo stesso Borsellino a rincuorare. Ancora una volta, dunque, è nell’aria la morte del giudice, è solo questione di giorni.
Immagini di repertorio, interviste, testimonianze, si sono alternate alla fiction con Cesare Bocci (straordinario) nei panni di Paolo Borsellino. “La bellezza del fresco profumo di libertà che si oppone al puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e, quindi, della complicità”. Con queste parole, Borsellino concluse una fiaccolata-veglia, a un mese dalla strage di Capaci, definendo la lotta alla mafia.
Molto si è detto sull’agenda rossa del giudice che non si è mai trovata. In quell’agenda non c’erano gli appuntamenti , c’erano appunti, riflessioni, pensieri, cose che il giudice non poteva dire in pubblico che avrebbe voluto dire ai giudici di Caltanissetta che, in quei 57 giorni, non ritennero opportuno sentirlo, come persona informata sui fatti, sulla morte di Giovanni Falcone.
“Ho avuto la sensazione – afferma il presidente del senato, Pietro Grasso – che lui avesse la consapevolezza di andare incontro alla morte”. “Ci sono tanti amici che mi dicono di lasciar perdere, tanti dicono che è già arrivato l’esplosivo per me. Ma come posso deludere le aspettative di tanti cittadini onesti che credono in me. Io devo restare”.
Il magistrato va incontro al sacrificio anche se sa che lascerà sua moglie, i suoi figli, senza la sua presenza.
Poi la ricostruzione di ciò che avvenne quella domenica, perché era domenica , quel 19 luglio1992 e Borsellino era andato a trovare la madre. Quando suona il campanello esplode una Fiat 126 parcheggiata davanti all’ingresso. Il magistrato, insieme a 5 uomini della scorta, non ha scampo. E’ la strage di via D’amelio , 57 giorni dopo quella di Capaci. Si salva soltanto Antonio Vullo che aveva deciso di spostare la macchina.
“Chi ha paura muore ogni giorni. Chi non ha paura, muore una volta sola”. E’ una frase di Borsellino.
L’AUDITEL DI MERCOLEDI’
1 Docu-film, “Adesso tocca a me” , Rai1: 3.435.000 spettatori (share 18,82%)
2) Serie Tv, “Shades of Blue” , Canale5: 1.433.000 spettatori (share 8,18%)
3) Cronaca, “I casi di Chi l’ha visto?”, Rai3: 1.432.000 spettatori (share 8,03%)
4) Show, “PIntus@arena” , Italia1: 1.392.000 spettatori (share 7,83%)
5) Serie Tv, “Squadra speciale Cobra 11” , Rai2: 1.205.000 spettatori (primo episodio, share 6,08%), 1.254.000 spettatori (secondo episodio, share 6,81%)
6) Film, “Senza tregua” , Rete4: 850.000 spettatori (share 4,62%)
7) Talk Show, “Bersaglio mobile” , La7: 561.000 spettatori (share 2,97%)
8) Reality, “Il contadino cerca moglie 2” , Tv8: 506.000 spettatori (share 2,60%)