La decisione è stata presa: l’Ast chiude fino al 3 aprile tranne il centro di finitura e il reparto spedizioni che proseguiranno fino al 28.
“Consapevoli del grave momento di crisi che sta attraversando il nostro Paese, si legge in una nota, Ast ha deciso di uniformarsi alle direttive emanate dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e chiude i suoi stabilimenti a partire da oggi, 24 marzo, fino al 3 aprile. Tutte le attività del “centro di finitura” e del “reparto spedizioni” proseguiranno per altri quattro giorni, fino alle 6 del mattino di sabato 28 marzo, secondo quanto previsto dal decreto del Governo e con un percorso di confronto con le Organizzazioni Sindacali che è iniziato nella giornata di ieri.
La preoccupante situazione sanitaria generale, che sta mettendo a dura prova l’andamento di tutti i mercati, ha portato l’Azienda, sulla base delle informazioni attualmente disponibili, ad assumere questa decisione. AST si riserva di valutare nuovamente e diversamente la situazione, prosegue la nota, alla luce di ogni possibile evoluzione, in linea con quanto previsto dal decreto governativo. Fin dall’inizio di questa emergenza AST ha messo in atto nei propri siti, tutte le misure per garantire la piena sicurezza dei lavoratori riguardo ai rischi di contagio. Proseguiranno pertanto tutte le attività legate alla prevenzione dal Coronavirus, incluso il lavoro di costante disinfezione, a tutela dei lavoratori. Il ruolo di ogni impresa che guardi al futuro è quello di incrementare i suoi livelli produttivi e occupazionali, nell’assoluto rispetto di ogni misura a tutela del benessere dei propri collaboratori. Questi principi hanno sempre contrassegnato le scelte di AST – conclude la nota – e continueranno a caratterizzarle negli anni a venire”.
E questa è la nota ufficiale delle Segreterie Territoriali Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Ugl e Usb di Terni.
“Nella tarda serata di ieri, dopo la messa in mora da parte delle segreterie territoriali, l’AD di Acciai Speciali Terni ha comunicato la chiusura di tutto il sito fino al 3 aprile. Questo è un risultato ottenuto, in ottemperanza dell’ultimo DPCM del 22 marzo 2020, grazie alla mobilitazione che i lavoratori di AST e delle ditte terze, hanno sostenuto in questi 15 giorni di trattativa, con un’azienda che ha cercato fino all’ultimo minuto di produrre.
Lo stesso AD ha comunicato la necessità di completare le spedizioni e alcune lavorazioni al CDF legate al biomedicale. Le segreterie Territoriali hanno assunto come obbligo morale oltre che di legge procedere in tal senso, dando tutta la disponibilità all’azienda, vista anche l’impossibilità di verificare concretamente l’utilizzo dei tanti materiali, le segreterie territoriali si sono rese disponibili ad avviare un percorso con le RSU che garantisse le lavorazioni previste. Non si accetta invece che il biomedicale venga utilizzato in maniera strumentale per eludere e non rispettare il DPCM.
L’azienda, infatti, ha interrotto la riunione per motivi di tempo, chiedendo un aggiornamento, comunicando però la piena operatività dei lavoratori delle spedizioni e di CDF a partire da oggi alle ore 14. L’azienda ancora una volta procede in maniera unilaterale anche attraverso comunicazioni a trattativa in corso, complicando ancor di più un confronto, svolto tutto in videoconferenza e arrivato fino alle ore 2.00 del 24 marzo a causa dei ritardi dell’azienda. A seguito di quanto sopra, le segreterie territoriali con grande senso di responsabilità chiedono alle RSU di verificare se già dalle 14 di oggi, si può ripartire nel rispetto dei codici ATECO, della salute e sicurezza e del rischio connesso al contagio coronavirus, contrariamente si riservano le azioni del caso per tutelare i lavoratori”.