“Mettere in cassa integrazione tutti i lavoratori dell’Ast per contrastare con forza e determinazione la diffusione del contagio in città”.
È quanto chiedono le rsu di Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Ugl e Usb denunciando come “in una condizione di eccessiva difficoltá, di paura e di grande rabbia per l’impotenza che si prova di fronte ad una pandemia per ora difficilmente arrestabile, lavorare è veramente complicato. E lo è ancora di più quando si ha la percezione di subire diverse provocazioni – scrivono – da chi in azienda è ai vertici e comodamente da casa ci dice che possiamo stare tranquilli e lavorare serenamente. E lo è ancora di più, quando si ha la consapevolezza che l’area a caldo per diverse legittime ragioni è ferma da giorni e lo sarà almeno fino a venerdi, producendo nei prossimi giorni un inevitabile scarico delle linee dei freddi e, nel contempo, si ricerca strumentalmente con una serie di azioni probabilmente programmate, il contrasto sindacale e le iniziative di mobilitazione.
Certo è facilmente comprensibile, meglio far pagare i lavoratori con una settimana di scioperi, che accedere alla cassa integrazione e lasciarli a casa con la dovuta copertura economica. E lo è ancora di più, quando si tenta di minimizzare e semplificare troppo, una roba che è contrariamente enorme e pericolosa e riguarda gli operatori, i loro cari e l’intera cittadinanza, che ci è stata sempre vicina e oggi merita la conseguente risposta da parte nostra e i numeri giornalieri in costante crescita ne sono purtroppo una concreta testimonianza. Con tutta questa responsabilità – continua la nota delle rsu – si lavora con eccessivo sacrificio e soprattutto si opera costantemente con due significativi rischi, quello di contagiarsi e quello di infortunarsi. In una fase di questa natura, per quanto ci riguarda, occorre un forte segno e senso di esponsabilità, scelte condivise e saper dimostrare le parole che si pronunciano e che si scrivono. Le rsu chiedono tra l’altro alla direzione aziendale di devolvere l’equivalente delle 48 ore di sciopero sostenute dai lavoratori di Ast all’azienda ospedaliera di Terni”.