Niente accordo tra Ast ed Rsu sulla cassa integrazione ex Covid avviata dall’azienda tra il 1° e il 12 luglio. L’intesa, infatti, in seguito all’esame congiunto della procedura, non è stata firmata “esclusivamente per irresponsabilità dell’azienda verso i lavoratori. L’azienda – spiegano in una nota i delegati di fabbrica – contrariamente a quanto sta comunicando ai dipendenti, ha volutamente impedito un’adeguata mediazione, presentandoci di fatto un accordo preconfezionato, modificando unilateralmente e a discapito dei lavoratori le modalità di gestione della cig che fino a ieri era oggetto di accordo. L’azzeramento dello ‘zoccolo’ di 20 ore di ferie maturate al 31 dicembre 2019, le difficoltà di una corretta rotazione tra i lavoratori, la non garanzia della maturazione degli istituti indiretti e differiti, la possibilità di integrazione volontaria con permessi annui retribuiti individuali tramite il silenzio assenso, denunciano le rsu, sono state disdettate dall’azienda che usa come salvadanaio i lavoratori di Ast.
Tutto ciò, dopo che la rsu e i lavoratori hanno garantito una gestione sofferta e responsabile in piena pandemia Covid, è scorretto e inaccettabile. Come rsu, riteniamo quanto accaduto un atto grave, una decisione unilaterale che di fatto, ancora una volta, fa pagare il peso della crisi e delle scelte aziendali solo ed esclusivamente ai lavoratori. Questo – prosegue la nota – è un atteggiamento irresponsabile e non corretto nei confronti delle maestranze, perché si continua ad omettere dati dirimenti come i piani produttivi futuri, che ovviamente generano anche una forte incertezza rispetto a possibili prossimi stop impiantistici nei prossimi mesi. Quanto avvenuto mina in modo significativo il livello delle relazioni sindacali e industriali che, come più volte denunciato, erano già di per se ‘povere’. È evidente che rispetto alle difficoltà contingenti, non solo di mercato, ma anche societarie di ThyssenKrupp, il proseguo di tali atteggiamenti aziendali, nonché di queste modalità di gestione e di relazioni, non fa altro che alimentare preoccupazioni, dubbi ed incertezze tra i lavoratori, conclude la nota, generando un clima lavorativo caratterizzato da diffidenza e non serenità nelle attività quotidiane”.
LA POSIZIONE DI AST
In questo momento di grande fibrillazione dei mercati a causa della pandemia Covid-19, e la conseguente riduzione di ordini e volumi produttivi, il 30 giugno AST ha comunicato ai sindacati la proroga della Cassa Integrazione Ordinaria per Covid-19 dal 1° al 12 luglio, per un massimo di 500 dipendenti.
Di conseguenza la Società ha incontrato la RSU per un esame franco e trasparente della situazione. La prima riunione, che si è svolta il 6 luglio, si è conclusa con la richiesta della RSU di un rinvio al 7 luglio, al quale è seguito un terzo incontro, svoltosi il 13 luglio.
AST ha sempre proposto alla RSU di firmare un accordo identico a quello sottoscritto in occasione del precedente periodo di Cassa per Covid-19 (dal 23 al 30 giugno 2020).
Per la prima volta, da diversi anni a questa parte, non è stato raggiunto alcun accordo sulla Cassa Integrazione Ordinaria, per il rifiuto della Rsu di sottoscrivere un’intesa. Restano del tutto incomprensibili i motivi di questo rifiuto, tenendo conto che si tratta di un accordo identico a quello firmato solo quindici giorni prima.
In questo momento di seria difficoltà per l’intero Paese, auspichiamo che prevalga il senso di responsabilità e l’impegno a trovare soluzioni condivise. È fondamentale tenere conto della gravità del quadro economico in cui anche la nostra Azienda si trova a operare, evitando di aggravarlo ulteriormente con richieste totalmente fuori luogo rispetto al contesto generale.