La Lega Terni accoglie positivamente la notizia della certificazione ‘Responsible Steel’ ottenuta dalle acciaierie ternane e comunicata da Giovanni Arvedi.
“Un importante riconoscimento di qualità del settore a livello internazionale che sottolinea gli sforzi profusi dalla nuova proprietà di Ast verso una produzione sostenibile – afferma il segretario provinciale della Lega Terni David Veller – Siamo certi che Arvedi abbia ereditato una situazione complessa e ci sia ancora da lavorare su questo tema, ma la direzione intrapresa è quella auspicata a più riprese dal centrodestra al governo della Regione e in precedenza del Comune di Terni, dalla presidente Tesei e dalla Lega a tutti i livelli, nel mantenere e potenziare gli standard produttivi e occupazionali dello stabilimento ternano, agendo nel quadro di politiche aziendali rispettose dell’ambiente e attente al fattore sicurezza. Imbarazzante l’atteggiamento di personaggi locali che hanno scoperto le acciaierie da poche settimane e che pretendono di pontificare su tutto e appropriarsi meriti che non hanno.
La Lega – aggiunge Veller – con i suoi amministratori a livello locale, regionale e nazionale, è stata protagonista, insieme al centrodestra, della gestione politica del complicato momento della crisi ThyssenKrupp felicemente risolta con la vendita all’italiana Arvedi e di tutte le interlocuzioni che hanno portato all’elaborazione del nuovo piano industriale, su cui, vorremmo ricordarlo, Arvedi investirà ben 100 milioni di euro per rendere la fabbrica un modello di sostenibilità ambientale. Così come abbiamo accompagnato le fasi che hanno portato alla stesura dell’accordo di programma che sostiene il piano industriale da 1 miliardo di euro, di cui 300 milioni del Governo e 700 milioni della famiglia Arvedi e non tutti a carico dell’esecutivo nazionale, come in modo incredibilmente sbagliato ha dichiarato Bandecchi.
Questione, tra l’altro, sulla quale sindaco e vicesindaco farebbero bene ad informarsi, visto che di quel miliardo di euro di investimenti sul territorio ternano, oltre ai 100 milioni per la bonifica ambientale, molti altri riguardano il ritorno del lamierino magnetico, cuore dei motori elettrici, oltre a prevedere la crescita dell’occupazione e dell’indotto. Il piano, insomma, consentirà ad Ast Terni, marginale e in dismissione con i tedeschi, di diventare una delle principali e moderne acciaierie d’Europa e tutto questo non può essere messo a repentaglio dagli atteggiamenti irresponsabili di chi oggi amministra la città.
In questo contesto si inserisce la battaglia della Lega e del centrodestra ternano condotta al fianco della Regione Umbria per calmierare i costi dell’energia.
Un’acciaieria tra le più importanti d’Europa, come diventerà Ast – afferma ancora Veller – ha bisogno di energia a prezzi concorrenziali rispetto a Stati che oggi peraltro afferiscono ad un rinnovato blocco ostile a quello occidentale. Da qui la richiesta già al Governo Draghi e ad Enel di condizioni in linea con l’ubicazione storica della acciaieria, stante anche il piano di decarbonizzazione completa in atto. Terni è la città dell’acciaio, ma è anche la città della cascata e la cascata è di Terni: per questo Enel deve riconoscere condizioni di competitività assoluta nell’interesse nazionale che ci accomuna. Sul tema dei canoni idroelettrici – conclude il segretario provinciale della Lega – grazie al lavoro del partito in Umbria è stata riscritta la lettera sui canoni dovuti per le grandi derivazioni idroelettriche. Una legge in vigore che porterà ulteriori e consistenti risorse a regione e comuni afferenti”.